Folia Canonica 12. (2009)

STUDIES - Georges Ruyssen: Forme istituzionali di collaborazione interrituale, ieri ed oggi

FORME ISTITUZIONALI DI COLLABORAZIONE INTERRITUALE... 113 Quelli che succedono ai membri dell’assemblea interrinalmente nel gover- no fanno parte dell’assemblea interrituale: l’amministratore della Chiesa patriar- cale/arcivescovile maggiore (cc. 128 e 152/CCEO), della Chiesa eparchiale (c. 220/CCEO), il protosincello o il parroco più anziano dell’esarcato vacante (c. 320/CCEO §1). Tutti questi sono membri dell’assemblea, purché esercitino la loro potestà dentro i confini territoriali della nazione o della regione per cui viene eretta l’assemblea, per esempio l’Egitto, la Siria, il Libano, la Terra Santa, l’Iran e l’Irak. I gerarchi di queste Chiese sui iuris, che si trovano fuori di questi confini non fanno parte dell’assemblea. I membri vengono convocati dal patriarca o dall’autorità designata dalla Sede Apostolica. Il paragrafo presume che ci sia un patriarca in ogni nazione, perô nel caso in cui ci fossero più patriarchi, come per esempio in Libano, il ca­none non dirime la questione. Si riferisce alla Sede Apostolica e viene quindi esclusa l’elezione. Tuttavia si tenga in considerazione ehe il patriarca ehe con­voca l’assemblea è il patriarca copto per l’Egitto, il patriarca melchita per la Siria, il patriarca maronita per il Libano, il patriarca caldeo per l’Irak ed il pat­riarca latino di Gerusalemme per la Terra Santa65. Il patriarca ehe convoca, pre- sidierà anche l’assemblea. Ove la situazione gerarchica di una nazione o regione non comporti un patriarca — come per la Conferenza episcopale iraniana — la Sede Apostolica désignera l’autorità ehe convoca l’assemblea; è quindi esclusa l’elezione. La convocazione dei membri alle assemblée periodiche è obbligatoria (“ad periodicos conventus statis temporibus convocandi sunt”). Degli incontri sporadici, senza intervalli regolari, o secondo il giudizio dei membri non bastano. Deve esserci una frequenza stabile. Visto ehe il paragrafo non stabilisée tale periodici- tà, sono gli statuti ehe fissano espressamente la cadenza delle assemblée soprat- tutto ordinarie, per esempio ogni anno. Accanto a queste assemblée ordinarie ad intervalli regolari, ci possono essere delle assemblée straordinarie in caso di nécessita secondo il giudizio dei membri. Questa periodicità delle assemblée gli conferisce una forte istituzionalizzazione, ehe comportera una struttura perma­nente: un segretariato, un segretario generale, dei segretari aggiunti, delle com­missioni, degli esperti incaricati dalla preparazione dell’assemblea seguente, un economo, ecc. Le fïnalità: II paragrafo elenca quattro fïnalità: a) favorire l’unità di azione e quindi evitare i conflitti, le dissensioni, la dispersione di forze, le prese di posizione contraddittorie; b) aiutare le attività comuni e quindi evitare la molteplicità di iniziative o di opere parallele; c) promuovere più speditamente il bene della re­ligione (catechismo, evangelizzazione, ecumenismo); d) osservare più efficace­“ Madathikandathil, The Catholic Bishops’ Conference (nt. 2), 149. Significa che i patriarchi armeni e siri sono fuori gioco. Niente impedisce che la Santa Sede gli indica come autorità che convoca l’assemblea.

Next

/
Thumbnails
Contents