Folia Canonica 10. (2007)

STUDIES - Andrej Saje: Lo sviluppo della forma della celebrazione del matrimonio nella Chiesa Occidentale e nella Chiesa Orientale nel caso in cui manca l'assistente competente

76 ANDREJ SAJE parrocchie, si dichiarô valido anche il matrimonio concluso senza alcun sacerdo­te o magistrato civile e senza testimoni. Questa eccezione venne motivata affer- mando ehe l’obbligo di osservare la forma matrimoniale proveni va dalla legge tridentina, che nel caso in considerazione non valeva. Le risposte ai dubbi proposti mostrano anche una certa evoluzione. Nelle pri­me risposte, le Congregazioni competenti dichiararono solamente l’assenza fisi- ca dei sacerdote come fondamento sufficiente per sposarsi validamente davanti ai soli testimoni. Più tardi invece, quando nacquero nuove difficoltà, come per esempio le persecuzioni in Cina, anche l’assenza morale venne dichiarata suffi­ciente. Le risposte esaminarono la questione del ministro del matrimonio solo in- direttamente. Poiché esse dichiaravano valido un matrimonio contraito davanti ai soli testimoni, si puô concludere ehe tali risposte considerassero come ministri dei matrimonio le stesse parti. III. LE POSIZIONI DOTTRINALI CIRCA LA VALIDITÀ DEL MATRIMONIO I nuovi provvedimenti, ehe diedero ai fedeli dei Paesi Bassi, della Fiandra e della Frisia la possibilità di sposarsi senza il sacerdote competente, qualora egli non fosse presente, fece sorgere una vivace discussione dei vari autori.171 teologi e i canonisti ehe non conobbero il decreto della Congregazione dei Concilio dei 1602, non distinsero un matrimonio clandestino da un matrimonio straordinario. Essi sottolinearono l’obbligo della legge tridentina e, tranne De la Vera Cmz, non considerarono alcuna eccezione che potesse scusare i contraenti dalla forma matrimoniale prescritta, anche qualora questi ultimi, non avendo un sacerdote competente, si trovassero in un grave incomodo. L'epikeia, secondo loro, non poteva essere applicata, poiché si trattava di una legge irritante. Di questo parere sono soprattutto De Ledesma, Sánchez e Perez. 17 Sono stati studiati i seguenti autori: Alonso De la Vera Cruz (1507-1584), Speculum coniugiorum, cum appendice, Mediolani 1599,art. 2e 10;Pedro De Ledesma (1544-1616), Tractatus de magno matrimonii sacramento super doctrina Angelici doct. in aliquibus quae­stionibus, Venetiis 1595, quaest. 42, art. 1, quaest. 45, art. 5; Tomás SÁNCHEZ (1550-1610), De sancto matrimonii sacramento, tom. I, Viterbi 1754, libr. 2, disp. 6, nr. 2, libr. 3. disp. 17, nr. 3; Martino Perez de Unano( 1580-1660), De sancto matrimonii sacramento, Opus mo­rale Theologicum, Lugduni 1646, disp. 19, sec. 7; Pierre Marchant (1585-1661), Specu­lum totius hominis christiani sive tribunalis sacramentalis, III, Antverpiae 1643, trat. 1, tit. 7, quaest. 8, con. 3; François Sylvius (1581-1649), Commentarij in tertiam partem S. Tho. Aqui­natis, Doctoris angelici et communis: et eiusdem supplementum, IV, Antverpiae 16956, trat. 1, tit. 7, quaest. 8, con. 3; Anaklet Reiffenstuel (1641-1703), Jus canonicum universum, IV, Venetiis 1710, libr. 4, tit. 3, nr. 119; Juan Marin (1654—1725), Theologiae speculativae et moralis, III, Venetiis 1720, tract. 23, disp. 5, sec. 20, nr. 241; Honoré TournÉly (1658-1729), Praelectiones theologicae de sacramento matrimonii, quas in scholis sorboni- cis habuit, Parisiis 1730, quaest. 3, art. 2.

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