Folia Canonica 10. (2007)

STUDIES - Géza Kuminetz: Sándor Horváth O.P. come tomista e filosofo del diritto e il diritto naturale come parola chiave della filosofia del diritto

48 GÉZA KUMINETZ dove si estende lo stato e in esso il diritto d’autodecisione dei cittadini; cosa sia il bene comune, quali siano gli scopi che si pone al potere, ecc... Anche il potere come mente e organo centrale del concetto di diritto ha bisogno di ulteriori spei- gazioni. Quanto detto fmo ad ora, tutto ciô si riferisce al sistema giuridico pratico. Sia- mo arrivati alia conclusione ehe il diritto pratico non si giustifica in se stesso. Sándor Horváth non condivide questa posizione positivista. Condivide la pre- senza dei diritto positivo nel senso di enunciazione e potere conservativo.46 Con questo, riconosce la scienza dei diritto e le altre scienze ausiliari e la loro indipen- denza. Da questo, perô, non si puô avere come conseguenza, 1’origine dei siste­ma giuridico. 11 potere umano non puô innalzare a diritto qualsiasi cosa. Secondo Horváth possiamo definire il concetto di diritto in questo modo: dobbiamo ricercare e dobbiamo dare tutte le cause del diritto siano fattori interni o estemi. Solo con queste conoscenze la mente è capace di pensare, fondare 1’esistenza dei diritto, la sua essenza, la sua ragione d’essere. L’essenza déllé cose sia per Aristotele, sia per San Tommaso erano a livello statitico nella mate­ria e nella forma. Questa complessità viene adottata da Sándor Horváth anche per il sistema giuridico. Secondo lui, la materia del diritto è l’azione, laprestazio- ne ehe è sostenuta dalla vita reale, dalla nécessité storica, dal cambiamento di rapporti tra diversi soggetti. I fattori ehe definiscono la forma del diritto sono dati “dalle esigenze dei soggetti secondo la misura (giustizia) e secondo la proporzio- ne (aequalitas)”. Laricerca delle altre cause sono date dall’analizzzione dei que­sti due fattori soprattutto da quello materiale: “se non vogliamo pariare di diritto, se non vogliamo giudicare la ragione d’essere e valori, perô vogliamo definire l’essenza, dobbiamo per forza studiare ciô ehe la natura ci ha dato come materia, ovvero la persona. La capacité giuridica del singolo soggetto, la considerazione dei diversi rapporti, la possibilité e la necessità di una regolamentazione, fa vede- re ehe il soggetto, da una parte mostra l’esigenza della materia del diritto, dali’altra parte mostra quali siano i confini”.47 Esistono per tanto alcune doti na­turali come capacité e possibilité, che il soggetto corne essere umano trova nel tempo come qualité perenni. Queste capacité sono definite da Sándor Horváth 46 “La filosofia eristiana riconosce il sistema giuridico pratico (ius positivum) come la crea- zione fatta dall’uomo. Si è capaci di mostrare in che modo e quando sia nata, come si è svilup- pata e come si è adattata al cambiamento del tempo e aile prerogative della civilizzazione. Pos­siamo ricercare la fonte e il suo sviluppo, possiamo definire la colorazione del luogo, del popo- lo, della nazione, e dello stato. Lo stato iniziale fino alla perfezione ha innalzato il pensiero umano verso il bene, verso l’ordinamento in modo ehe il sistema giuridico corne anche quello artistico possa vedere la creazione dell’artista, come nei sistemi scientifici. Nella realizzazio- ne invece, possiamo vedere le opere degli artisti”. (Horváth, S.,à természetjog rendező sze­repe, [Il ruolo di organizzazione del diritto naturale] Budapest 1941, 19.) 47 Horváth, S., A természetjog rendező szerepe, [Il ruolo di organizzazione del diritto na­turale] Budapest 1941, 21.

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