Folia Canonica 10. (2007)

PROCEEDINGS OF THE INTERNATIONAL CONFERENCE - Luis Navarro: Il divieto di partecipazione attiva nei partiti politici e di assunzione di uffici pubblici

240 LUIS NAVARRO spetto della potestà di ogni singolo Vescovo. Altrimenti si puô produire un note- vole disorientamento fra i fedeli66. Nel caso deipresbiteri e dei diaconi, dinanzi al silenzio della norma canoni­ca, ma prendendo spunto da quanto indicato nel Sinodo dei Vescovi del 1971, date le ripercussioni dell’attività dei chierici in questi ambiti, sembra veramen- te opportuno che, prima di autorizzare tali attività al chierico, si debba consul- tare sia il consiglio presbiterale della diocesi sia la Conferenza episcopale67. Ciô puô favorire ad avere un comportamento uniforme della Chiesa in una na- zione. Se si tratta dell’assunzione di incarichi pubblici, risulta logico che non solo il Vescovo proprio del chierico dia la dispensa, ma ehe prima di concederla si consulti con i Vescovi delle diocesi in cui inciderà l’operato di quel funziona- rio (è diversa l’incidenza di un sindaco o di senatore, Parlamentäre, governato- re, ecc.). Quindi la normatíva lascia spazio a giudizi prudenziali ehe tengano presenti le particolarità di ogni caso68. Si puô comunque individuare una linea di tenden- za nella Chiesa: l’evoluzione del mondo (dove mal grado le difficoltà sociali, c’è una progressiva maturité delle istituzioni democratiche), e anche lo sviluppo della Chiesa in molti Paesi (ehe si riflette in una più pro fonda fonnazione cristia- na dei fedeli laici) consigliano ehe i sacerdoti non prendano parte attiva in politi­66 “For today, this Episcopal identity is not clear to our people. Bishops do not present a ho­mogeneous, clearly identifiable character of who they are to our people. They read of dissent among bishops; they listen to statements of bishops which they consider as highly political while noting the silence of other bishops; they see bishops with different preferential options, some for the rich and powerful others for the poor and powerless. They wonder why those bi­shops engaged in lonely battles against moral corruption seem to be without support of other bishops. They know that bishops have different views on whether or not ask for the resignation of the President. They hear of bishops telling media that they miss the high profile interven­tions of cardinal Sin in political issues. Have bishops, then, become part of the problem and thereby bring about confusion and demoralization among our people?”. L. B. Legaspi, Reflec­tions on the Role of Bishops in Philippine Politics, in Boletin eclesiastico de Filipinas 81 (2005), 860. 67 «L’assumere una funzione direttiva (leadership) o il militare attivamente in favore di qualche partito politico dev’essere escluso da ogni presbitero, a meno ehe, in circostanze con­crete eccezionali, ciô non sia realmente richiesto dal bene della comunità (agendo) comunque col consenso del vescovo, dopo aver consultato il Consiglio presbiterale, e - se necessario - la Conferenza Episcopale». SiNODO DEI Vescovi, II sacerdozio ministerielle, 30.11.1971, parte II, I, 2, in EV 4, 1197. 68 “Whether an ‘active role’ in a political party would even include holding party member­ship probably depends on local political circumstances. For example, in certain parts of Africa the very fact of belonging to a political party is itself to take an active role in politics. The bi­shops there have already told the clergy not to even enroll in a political party. In the United Sta­tes, however, registering according to one political party or another does not make one a party activist and constitutes only a ‘passive voice’ rather than an active role”, Provost, Priests and religious, cit., 87.

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