Folia Canonica 9. (2006)
STUDIES - Carlos Larrainzar: L'edizione critica del decreto di Graziano
76 CARLOS LARRAINZAR stica e teologica di questa redazione di Sg.14 A conclusioni analoghe è giunto anche Luis P. Tarin nel suo studio monografico ed esaustivo su D. 37, una pubbli- cazione ehe è parte sostanziale della tesi di dottorato in Filológia classica discussa non molto tempo fa dall’autore nella Université Complutense di Madrid.15 Questi risultati concordano inoltre con alcíme osservazioni di Kenneth Pennig- ton sopra C. 19 in Sg e anche con le ricerche di José Miguel Viejo-Ximénez sui testi di C.27 q.l.16 D’altra parte Brigitte Basdevant-Gaudemet nel suo studio sopra D.62 e D.63 sembra accettare senza riserve una pluralité di tappe nella formazione di queste parti dei Decretum, come pure Mary Sommar non nega tale possibilité nel suo 14 Penso che sia un errore insistere sui carattere di “abbreviazione” di Sg, ignorando tutte le ricerche già pubblicate sopra questo codice, come fa A. Winroth, ‘The Teaching of Law in the Twelfth Century’, in H. Vogt - M. MOnster-Swendsen (edd.), Law and Learning in the Middle Ages. Proceedings of the Second Carlsberg Academy Conference on Medieval Legal History 2005 (Copenhagen 2006) 41-62, in particolare la nota 139 (54). Al contrario di ciö che qui Winroth sembra suggerire, la mia valutazione “rivoluzionaria” di Sg è il risultato de uno studio minuzioso sulla totalité dei codici-circa cinquanta-delle “abbreviazioni” del Decreto conosciuti. Posso cosi affermare che le caratteristiche di Sg sono uniche tra tutti questi codici, nonostante la diversité dei genere letterario e dei particolari ehe chiunque puô vedere nella pubblicazione di A. Beyer, Lokale Abbreviationen des Decretum Gratiani. Analyse un Vergleich der Dekretabbreviationen “Omnes leges aut divine" (Bamberg), “Humanum genus duobus regitur " (Pommersfelden) und “De his qui intra claustra monasterii consistunt" (Lich- tenthal, Baden-Baden), (Frankflirt am Main 1998). Risulta d’altra parte difficile accettare e condividere il tipo di edizione ehe Winroth propone qui sopra alcuni testi di C.29 (58-62), giacché egli compie una mescolanza sincronica, arbitraria e indiscriminata, di elementi etero- genei, senza valutare le peculiaritá dei singoli codici e, perciô, senza metodo. Nonostante ciô egli è conseguente con la sua aprioristica interpretazione della Redaktionsgeschichte a partire dall’idea delle two recensions del Decretum Gratiani, che in effetti spinge a questo genere di risultati. A mio modo di vedere non è percorrendo questa strada che si puô conseguire un’edizione veramente “critica” dell’opera di Graziano. 15 Cf. L. P. Tarín, ‘An secularibus litteris oporteat eos esse eruditos? El texto de D.37 en las etapas antiguas dei Decreto de Graciano’, in E. de León (ed.), La cultura giuridi- co-canonica medioevale. Premesse per un dialogo ecumenico (Milano 2003) 469—511. Questo lavoro valuta per la prima volta le possibili connessioni e derivazioni tra le redazioni dei codici antichi SgAaBcFdP. In seguito, nel corso dell’anno2003, l’autoreha discusso la tesi dottorale dal titolo Graciano de Boloniay la Literatura latina. La Distinción treintay siete del Decreto (Departamento de Filológia Latina) nella Facoltá di Filológia delFUniversitá Complutense. 16 Cf. K. Pennigton, ‘Gratian, Causa 19, and the birth of canonical jurisprudence’, inE. de León, (ed.), La cultura giuridico-canonica medioevale. Premesse per un dialogo ecumenico (Milano 2003) 211-232. E inoltre J. M. VlEJO-XlMÉNEZ, lAn inter uouentespossit esse matrimonium. El texto de C.27 q. 1 en los manuscritos antiguos dei Decreto de Graciano’, Initium 9 (2004) 73-126, che considera poco probabile la dipendenza della redazione di Sg dalla testua- lità di FdAa e viceversa (esempi nella nota 7 p.77, a p. 84 e a p. 101 ) con dati ricavati dalla critica testuale, dall’analisi delle fonti formali e dallo sviluppo argomentale di C.27 q. 1. Si vedano inoltre gli studi menzionati sopra alle note 13-15.