Folia Canonica 9. (2006)
STUDIES - Pablo Gefaell: Impegno della Cingregazione per le Chiese orientali a favore delle comunita orientali in diaspora
IMPEGNO DELLA CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI 121 tutto cio ehe un fedele all’interno del territorio proprio dipende dal Patriarca e dal Sinodo. Ovviamente a ciô bisogna aggiungere anche i casi in cui ogni fedele orientale - sia dentro che fuori il proprio territorio - puö o deve ricorrere alia Sede Apostolica. Se, ipoteticamente, la potestà dei Patriarchi e dei Sinodi fosse estesa a tutto il mondo, la Congregazione Orientale sarebbe alleggerita da moite incombenze, tuttavia non perderebbe il suo ruolo principale di punto di snodo per i rapporti tra il Romano Pontefice e le Chiese sui iuris. Come si puô vedere, la questione è strettamente collegata alio spinoso tema dell’estensione della potestà dei Patriarchi e dei Sinodi... Su questo argomento basta dire ehe al momento mi sembra ra- gionevole ehe l’autorità centrale della Chiesa cattolica voglia mantenere il coor- dinamento delle vicende delle diverse Chiese sui iuris nei territori dove poco tempo fa vi era soltanto un'unica gerarchia responsabile, per armonizzare la cura pastorale dei Gerarchi interessati e risolvere eventuali conflitti. Anche le chiese ortodosse bizantine sentono questo problema, e - direi - più drammaticamente, per la mancanza di un’effettiva autorità centrale per il coordinamento: Costanti- nopoli rivendica tale giurisdizione su ogni ortodosso bizantino nella diaspora, e si pronuncia contraria al disarmonico accavallarsi di giurisdizioni delle varie Chiese nazionali dadoveprovengono i fedeli ormai stabiliti nelle “nuove terre”9. Comunque, per poter pariare bene del mio argomento, bisognerebbe chiarire cosa sia la “diaspora”. Questo è un argomento che non posso esaurire qui e ora, ma mi sembra giusto porre la domanda. È risaputo ehe la “diaspora”, cioè, i fedeli domiciliati al di fuori del territorio originario della propria Chiesa sui iuris, non coincide con i fedeli al di fuori delle regioni di competenza esclusiva della Congregazione Orientale10: un fedele orientale potrebbe essere fuori del proprio territorio originario, ma abitare in un territorio di competenza esclusiva della Congregazione Orientale (si pensi, p. es., ad un fedele malabarese domiciliato in Terra Santa); e viceversa: puô darsi ehe un fedele orientale si trovi nel territorio proprio della sua Chiesa, ma questo 9 Su questo si veda ciô che ho scritto per il nostro precedente convegno: P. Gefaell, Le Chiese sui iuris, ecclesiofania o no?, in Le Chiese sui iuris. Criteri di individuazione e delimi- tazione. Atti del Convegno di Studio svolto a Kosice, 6-7. III. 2004, L. Okulik (a cura di), Venezia [2005], 25, note 71-73. Cfr. anche la posizione del patriarcato ecumenico di Costantino- poli, ehe nella sua pagina web (http://www.ee- patr.gr) ha fatto suo l’articolo dell’arcivescovo P. RODOPOULOS, Territorial Jurisdiction According to Orthodox Canon Law. The Phenomenon ofEthnophyletism in Recent Years, in P. Erdő- P. Szabó (a cura di), Territorialité) eper- sonalità nel Diritto Canonico ed Ecclesiastico-Il Diritto Canonico di fronte al terzo millennia, Atti dell’XI Congresso internazionale di Diritto Canonico e del XV Congresso Interna- zionale della Società per il Diritto delle Chiese Orientali, Budapest 2002, 207-223. "’Concretamente: Egitto e penisola del Sinai, Eritrea ed Etiópia del Nord, Albania meridionale, Bulgaria, Cipro, Grecia, Iran, Iraq, Libano, Palestina, Siria, Giordania, Turchia (cfr. Annuario Pontificio 2005, 1837).