Folia Canonica 8. (2005)
STUDIES - Orazio Condorelli: Coesistenza di comunita di rito diverso nel medesimo territorio: principi canonici e frammenti di esperienze
18 ORAZIO CONDORELLI le loro particolari esigenze avrebbero provveduto, secondo i casi, vescovi di rito greco istituiti dalia Santa Sede30. II primo fu Germano Cousconari: giá vescovo ortodosso di Limassol, nell’isola di Cipro, intorno al 1581 si era rifugiato a Roma, dove aveva formalmente abiurato lo scisma e professato la fede cattolica. Fu dapprima chiamato a officiare, secondo il rito bizantino, la chiesa annessa al Collegio greco di Roma. Dal 1595 la Santa Sede lo destiné alla funzione di vescovo ordinante per i Greci dell’Italia meridionale31. 8.2. A Venezia risiedeva una delle più importanti e fiorenti comunità greche della diaspora, la cui storia ecclesiastica présenta vicende dei tutto singolari32. Organizzatasi in forma di Confraternita (o Scuola) nel 1498, la comunità godeva del favore e della protezione della Repubblica. II particolare clima di tolleranza in cui i Greci di Venezia potevano esercitare il proprio culto si fondava sul pre- supposto della persistenza degli effetti deli’unione fiorentina. In uno Stato, come quello veneziano, ehe si professava cattolico, taie premessa costituiva la ragione giustificatrice di una politica la cui eccezionale apertura è il frutto di valutazioni sostanzialmente realistiche, dal momento che la Serenissima annoverava entro i suoi Domini numerosisima popolazione di rito greco. Nel 1514 Leone X conferi alla comunità greca della città l’esenzione dalla giurisdizione del patriarca latino cesi Graeci Sacerdotes, et Clerici degunt), vol. I, 75-80: il regime organizzativo inaugurato da Pio IV è correttainente inquadrato nello schema del canone Quoniam. Si puö incidental- mente notare che questo regime mutera solo nel secolo XX: al 1919 risale l’erezione dcll’eparchia di Lungro in Calabria, al 1937 quella di Piana degli Albanesi in Sicilia. 30 Con riferimento al sacramento dell’ordine nella Perbrevis instructio si legge che: gli ordinati dai vescovi scismatici, servata la débita forma, hannoricevuto l’ordinema non Vexecutin', vescovi scismatici non devono essere più ammessi alia celebrazione di ordini e altri sacramenti, ma trattenuti in attesa di un responso della sede apostolica; i greci ordinati senza le dimissorie dei vescovo diocesano latino sono sospesi (ed. cit. 2). 31 V. Peri, Cousconari, Germano, in Dizionario Biografico degli Italiani 30 (Roma 1984) 509-510; Id., Inizi efinalità ecumeniche dei Collegio Greco, cit., 16-19. Al vescovo ordinante residente a Roma Clemente XII nel 1735 voile aggiungerne un altro ehe risiedesse a S. Benedetto Ullano, nella diocesi di Bisignano, sede di un Collegio per gli Albanesi di Calabria da lui stesso fondato nel 1732. Nel 1784 Pio VI istitui un analogo vescovo ordinante anche per gli Albanesi di Sicilia. 33 Per una chiara sintesi v. M.I. Manoussacas, / Greci a Venezia, in II Veltro 27 (1983) 441—451. Si vedano gli studi specifici di G. Fedalto, Ricerche storiche sul la posizione giuri- dica ed ecclesiastica dei Greci a Venezia nei secoli XVe XVI (Civiltà Veneziana, Saggi 17), Firenze 1967; M.I. Manussacas, La comunità greca di Venezia e gli arcivescovi di Filadel- fia, in La Chiesa Greca in Italia dali ’VIII alXVIsecolo. Atti dei Convegno storico intereccle- siale, Bari, 30 aprile-4 maggio 1969,1—III (Italia Sacra 20-22), Padova 1973,1 45-87; Peri, L 'unione del/a Chiesa Orientale con Roma, cit.,passim. Una panoramica d’insieme è ora of- ferta dal contributo di G. Fedalto, Diaspora dei greco-ortodossi a Venezia, in Nuove terre cit. in corso di pubblicazione.