Folia Canonica 6. (2003)

STUDIES - Dimitrios Salachas: Il sacramento della penitenza nella tradizione canonica orientale e problematiche interecclesiali

IL SACRAMENTO DELLA PENITENZA NELLA TRADIZIONE CANONICA ORIENTALE 123 salvifica. Tutto ció viene illustrato nei cann. 109—1132. II can. 109 stabilisée: «[...] Chiunque avrà detto ehe Adamo, il primo uomo, (fu) creato mortale nel senso che sia che pecasse sia che non pecasse, sarebbe corporalmente morto, avrebbe lasciato cioè il corpo non per causa dei peccato, ma per una necessità della natura, sia anatéma». Si tratta delferesia di Pelagio e dei suo discepolo Celestio. La dottrina erro­nea, qui, condannata dal sinodo non consiste nella negazione deU’immortalità dell’anima, bensi nel sostenere che 1’uomo fu da Dio creato mortale. La morte corporale dell’uomo avviene nel momento in cui l’anima si separa dal corpo. Se- condo, dunque, questa dottrina, il peccato di Adamo non ha avuto nessuna inci- denza sulla sua mortalité, poiché la natura umana stessa è stata creata mortale; per necessità di natura l’uomo è mortale. Invece la dottrina cristiana, difesa in questo canone, insegna ehe, «come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, cosi anche la morte ha raggiunto tutti gli uo- mini, perché tutti hanno peccato» (Rm.5, 12). Si tratta della morte spirituale ed eterna, di cui la morte fisica è il segno e la conseguenza. Con il peccato originale l’uomo ha perso la sua integrità. Il can. 110 stabilisée: «Cosipure è stato deciso, che chiunque nega che si deb- bano battezzare i bambini in tempo attiguo al parto, o dice che essi vengono si battezzati per la remissione dei peccati, ma non si traggono affatto dietro da Adamo il peccato originale che viene espiato dal lavacro della rigenerazione, da cui consegue che nel loro caso la forma dei battesimo „ in remissione dei pecca­ti “ viene compresa non come vera, ma come falsa, sia anatéma. Infatti non sipuô comprendere diversamente quanto dice 1’apostolo Paolo: ,,Per un solo uomo è entrato il peccato nel mondo (e attraverso il peccato la morte), e si estese a tutti gli uomini; in lui tutti hanno peccato “ (cf. Rom 5,12), se non nel senso in cui la Chiesa cattolica, dovunque diffusa, sempre lo ha inteso. A motivo di questa rego- la della fede anche i bambini, che non abbianopotuto ancora commetterepecca­to alcuno in sestessi, tuttavia vengono veracemente battezzati per la remissione dei peccati, acciocché mediante la rigenerazione venga in essi purificato quanto essi attraverso la generazione hanno contraito». Anche questo canone, esplicitando maggiormente la dottrina cristiana, con- danna quella erronea di Pelagio e dei suo discepolo Celestio, i quali negavano il peccato originale e sostenevano che l’uomo è stato creato da Dio come mortale, e quindi Adamo è morto non a causa dei peccato originale ehe egli avrebbe com- messo con un atto suo di volontà pienamente libero, ma a causa della sua natura intrinsecamente corrotta, creata sin dalfinizio mortale. Di conseguenza negava­no l’eredità del peccato originale, e sostenevano ehe il peccato originale non na­2 Cf. Denzinger, Enchiridion Symbolorum, edizione bilingue (a cura di P. HÜNERMANN, Bologna 1991, nn. 222-227.

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