Folia Canonica 5. (2002)

STUDIES - Juan Ignacio Arrieta: Le conferenze episcopali europee e la legislazione sul diritto alla propria intimita e la protezione dei dati personali

32 JUAN IGNACIO ARRIETA te incentrata in una difesa ancora più rigida dei cosiddetti “dati sensibili”: quelli, cioè, idonei a rivelare 1 ’ origine razziale ed etnica della persona, le sue convinzio- ni religiose, filosofiche o politiche, l’adesione a partiti, organizzazioni sindacali, religiose, i dati riguardanti lo stato di salute, ecc. In definitiva, quelle caratteristi- che personali che potrebbero eventualmente suscitare qualunque genere di rea- zioni discriminatorie, ehe gli strumenti di protezione di diritti cercano, appunto, di evitare restringendo la diffusione dei relativi dati.9 Rimanendo nell’ambito dell’Unione Europea -sfera in cui operano gli epi- scopati la cui attività ci intéressa in questo momento-, l’art. 8 dellarecente Carta dei diritti fondamentali dell’Unione dichiara ehe “ogni individuo ha diritto alia protezione dei dati di carattere personale che lo riguardano. Tali dati devono es- sere trattati secondo il principio di lealtà, per finalité determinate e in base al con­senso della persona interessata o a un altro fondamento legittimo previsto dalla legge. Ogni individuo ha il diritto di accedere ai dati raccolti ehe lo riguardano e di otteneme la rettifica. II rispetto di tali regole è soggetto al controllo di un’autorità indipendente”.10 Ecco una sintetica individuazione degli elementi di rilevanza giuridica per stabilire il regime giuridico del suddetto diritto: determi- nazione dei dati, trattamento leale, finalité determinata, consenso del soggetto o legittimazione legale, diritto di accesso e di rettifica, e controllo indipendente. Com’è noto, nella delimitazione di questo diritto, la Carta dei diritti fonda­mentali dell’Unione Europea ha potato giovarsi del progressivo sforzo realizza- to negli ultimi decenni dai paesi europei —a cominciare dalla Swedish data Act dell’ 11 maggio 1973- e dalla propria comunitá, per dotarsi di un’adeguata nor­matíva in materia di protezione dei dati personali.11 12 Alcune di queste norme na- zionali dei paesi europei sono state più volte aggiomate, anche per esigenza delle successive Direttive ehe, dalla metá degli anni novanta, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno emanato in forma vincolante per gli Stati membri. Concretamente, le Direttive dell’Unione Europea ehe riguardano in modo di- retto il nostro interesse sono principalmente due, emanate negli anni 1995 e 1997.12 In modo particolare, quella dei 1995, relativa alia tutela delle persone fi­9 Cf. R. Botta, Trattamento dei dati personali e confessioni religiose (dalla legge 31 di- cembre 1996, n. 675 alD.Lgs. 11 maggio 1999, n. 135), in II diritto ecclesiastico 110(1999)1, 890 ss. 10 Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, art. 8, Gazzettaufficiale delle Comu­nitá europee del 18 dicembre 2000, IT C 364/22. 11 Per una completa informazione circa le diverse nonne nazionale, vedi Botta, Tratta­mento (nt. 9), 882-884. 12 Si tratta, principalmente, della Direttiva 95/46/CE dei Parlamento europeo e dei Consi­glio, dei 24 ottobre 1995, relativa alia tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati (GU L 281 dei 23/11/1995), e del­la Direttiva 97/66/CE dei Parlamento europeo e dei Consiglio, dei 15 dicembre 1997, sui trat­tamento dei dati personali e sulla tutela della vita privata nel settore delle telecomunicazioni (GUL24 dei 30/1/1998).

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