Folia Canonica 5. (2002)

STUDIES - Natale Loda: La formula sicut pater et caput relativa al Patriarca mel c. 55 CCEO e le sue implicanze giuridiche

124 NATALE LODA VII. Conclusioni Si è visto come il dittico del c. 55 relativo alPatriarca sicut Pater et Caput nel- la sua specifica rilevanza semantica ha delle radici antichissime, che passando da un materiale linguistico appartenente al patrimonio indoeuropeo ha avuto la sua presenza nel mondo e diritto Greco-Romano fino alla sussunzione ecclesiale con la codificazione e specificazione nel CCEO. Da una determinazione antica ecclesiale e conciliare che probabilmente ri- guardava il solo Pontefice ed i Vescovi, in seguito si è avuta una specificazione ed allargamento teologico-ecclesiologico che ha ricompreso ancora la figura del Patri arca. Attualmente questa fraseologia inerisce all’ufficio episcopale ma anche quello patriarcale con l’inserimento proprio nel c. 55 CCEO, qualificandolo sia sul piano ecclesiologico e metagiuridico come sul piano giuridico-positico codi- ciale. Ne è prova la redazione che ha applicato seppure non direttamente ma con la mediazione particellare dei sicut i due termini di pater et caput all’esercizio potestativo-autoritativo dei Patriarca. Si noti come perô tale espressione non al- larghi in nessun modo tale munus almeno nel senso giuridico stretto, anche se una incidenza ecclesiale e pastorale ma non per questo meno giuridiche, diven- gono modalità attuativa per il Patriarca stesso nell’esercizio dei suo ufficio. Avendo presente la situazione societaria moderna che ha messo in crisi da una parte la patemità e dall’altra l’esercizio autoritativo-potestativo, nécessita una mediazione giuridica avendo presente la cultura, la storia e la prassi ecclesia­le delle Chiese deli’Oriente cristiano, come bene ricordano anche se in altro con­teste i c. 27-28. Occorre riprendere taie fraseologia per poter far si ehe tale espressione determini meglio la figura identificativa patriarcale. Siffatta elabo- razione terrà presente e conto degli elementi ecclesiologici di base e le scelte ef- fettuate dal Supremo legislatore in primo luogo la salus animarum fino a\\& sol­licitudo propria dei Patriarca per la propria Chiesa in un contesto di Comunione ecclesiale.71 Questa espressione dei c. 55 se non dà delle direttive obbliganti in senso giuridico stretto per i Christifideles, tuttavia pone le basi per una compren- sione, affectus ed apertura ecclesiologica dell’ufficio e diaconia patriarcale. Dall’altra parte il servizio alla Chiesa da parte del Patriarca come padre e capo si qualificherà ulteriormente avendo presente tali parametri sia nell’esercizio del proprio munus come nella figurazione e relativa comportamentalità dando un ul­teriore e più forte significato alla figura del Patriarca, a beneficio dei Christifide­les della propria Chiesa sui iuris. 71 In generale circa la salus animarum si vedano: C.J. Errazuriz, La “salus animarum " Ira dimensione comunitaria ed esigenze individuali della persona, in Ius Ecclesiae 12 (2000) 327—342; J. I. Arrieta, La “salus animarum ’’ quale guida applicativa dei diritto da parte dei pastori, in Ibidem 343—376; I. PEREZ DE HEREDIA, Iprofili ecumenici della “salus animarum ’’ nella codificazione della Chiesa cattolica, in Ibidem 465—492.

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