Folia Canonica 4. (2001)
STUDIES - Raffaele Coppola: Terrirorialita e personalita nel diritto interconfessionale
60 RAFFAELE COPPOLA Una terza sfera di rapporti è data, infine, da quelli ehe, intercorrendo tra operátori appartenenti aChiese diverse, presentano carattere interconfessionale. Si íratta di quei rapporti propriamente ecumenici, ehe si sviluppano tra Chiese confessionalmente divergenti, loro rappresentanti, organi, ministri o semplici fedeli. Anche in questi rapporti, come in quelli del gruppo precedente, possiamo individuare rapporti interconfessionali a carattere istituzionalizzato, ehe si svolgono all’interno di determinate strutture organizzative, insieme con rapporti non istituzionalizzati, ehe si pongono tra Chiese confessionalmente divergenti, ma al di fuori di qualsiasi struttura preordinata. Tali rapporti si presentano come incontri esterni alPordine giuridico proprio a ciascuna Chiesa a cui appartengo- no gli operatori e sono regolati da criteri ehe i medesimi hanno potuto convenire di comune accordo. L’insieme di questi rapporti présenta il carattere comune di rapporti ecumenici, in quanto tesi all’incontro delle Chiese interessate nella ricerca della manifestazione dell’unità in Cristo di credenti e Chiese confessionalmente diverse e divise.7 Ancora più delicati sono i rapporti scaturenti dal dialogo interreligioso, intesi come rapporti, positivi e costruttivi, con persone e comunita di fedeli meno vicine (ebraismo - islam - altre religioni non cristiane) per una conoscenza vicendevole ed un mutuo arricchimento. Qui i limiti delle prescrizioni giuridi- che, segnatamente circa il binomio territorialità-personalità, si fanno maggior- mente sentire,8 mentre sono di valido ausilio dal punto di vista cattolico i documenti conciliari (specialmente la dichiarazione “Nostra Aetate”) ed i molteplici interventi successivi dei magistero, sulla nécessité e suile modalité del dialogo tra le religioni, fino al nuovo catechismo della Chiesa cattolica. II. IL RICONOSCIMENTO DEI SACRAMENTI DELLE ALTRE CHIESE DA PARTE della Chiesa Cattolica Romana 1. Principi ispiratori dei Vaticano II II Concilio Vaticano II ha rappresentato una decisiva svolta nell’ambito dei rapporti tra le Chiese cristiane, nel superamento, per quanto possibile, delle due lacerazioni intervenute nella comunione della Chiesa: la prima in Oriente, ehe provoco la rottura tra i Patriarchi orientali e la Sede romana (XI sec.), la seconda, dopo più di quattro secoli, in Occidente (riforma protestante).9 Tuttavia la 7 Cf., per un’analisi dettagliata della posizione dei soggetti operanti (Chiese e singoli individui), G. Peyrot, Aspetti e rilievi giuridici delle relazioni ecumeniche, in Protestante- simo, 1966 (3), 140 ss 8 Cf. R. Coppola, Lm codificazione canonica orientale in prospettiva ecumenica e nel dialogo interreligioso, in Quaderni della Scuola di specializzazione in diritto ecclesiastico e canonico, Napoli 1996 (4), 54 ss.