Folia Canonica 4. (2001)

STUDIES - Péter Erdő: Il concordato in Europa

52 PÉTER ERDŐ La novità tecnica, forse di maggior rilievo, sembra ehe sia stata la parteci- pazione delle conferenze episcopali locali sia nella preparazione degli accordi internazionali ehe nella loro eseeuzione. A volte il testo degli accordi fa un rinvio esplicito a degli ulteriori accordi da contrarre sui dettagli di qualche questione tra gli organi dello Stato e la conferenza episcopale.18 Questo sviluppo esprime con chiarezza la cooperazione dei vescovi nell’esercizio del governo pastorale a livello nazionale ed internazionale e garantisce un valido aiuto anche per la diplomazia della Santa Sede. Tali esperienze risultavano preziose anche per altre comunità religiose che in Europa hanno concluso diversi accordi di diritto pubblico con gli Stati senza avere un organo capace di contrarre accordi di livello internazionale. 18 Tali accordi potrebbero rivestire neO’ordinamento canonico il carattere di una norma giuridica obbligatoria creata dalla conferenza dei vescovi in base ad una autorizzazione fatta da parte della Santa Sede nel senso dei canone 455 § 2. Cf. P. Erdő, Le conferenze episcopali nelle relazioni della Chiesa con lo Stato moderno, in Revista Espanola de Derecho Canonico 55 (1998) 255-263.

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