Folia Canonica 4. (2001)
PROCEEDINGS OF THE INTERNATIONAL CONFERENCE - José T. Martín de Agar: Norme delle conferenze episcopali sul matrimonio misto
218 JOSÉ T. MARTÍN DE AGAR II. PROBLEMATICA DEI MATRIMONII misti e legislazione canonica Un primo sguardo sulla vigente disciplina codiciale dei matrimoni misti, permette di osservare che, da un lato, essa rispecchia la tradizione ecclesiastica,3 mentre dall’altro, rappresenta l’ultima tappa dei passi compiuti per tradurre in termini di legislazione universale le novità dottrinali dei Concilio Vaticano II, soprattutto in terna di ecumenismo, di liberté religiosa e, più in generale, di relazioni tra la Chiesa e la société.4 I passi precedenti, come è ben noto, sono 1’Istruzione Matrimonii sacramentum del 1966,5 il Decreto Crescens matrimoniorum6 (ehe volevano essere una prima risposta al Votum conciliare in materia) e soprattutto il M.P. Matrimonia mixta dei 1970 (promulgato in seguito aU’approfondimento sinodale),7 il cui contenuto normativo è stato sostanzialmente riportato nei canoni.8 Per quel che riguarda le competenze in materia déllé Conferenze episcopali, esse appaiono delineate per la prima volta nel suddetto mp., mentre erano assenti nell’Istru- zione. Difatti, alcune Conferenze, come quelle della Spagna, della Francia e del Belgio, si sono richiamate per gli adempimenti dei cc. 1126 e 1127 aile disposizioni da loro emanate in seguito al mp. Matrimonia mixta. Questi passi hanno aperto la strada alPapprofondimento nel dialogo ecume- nico manifestatosi in documenti o accordi interconfessionali spesso a livello nazionale. Difatti, sui nostro argomento si possono annoverare ormai svariati documenti9 ehe, seppure di natura prevalentemente pastorale, esprimono anche una interpretazione dei diritto comune sui matrimoni misti.10 3 Per una sintesi védi U. Navarrete, Matrimoni misti: conflitto fra diritto naturale e teológia?, in Quaderni di diritto ecclesiale (1992) 265-286. 4 Cf. OE 18 sulla forma canonica, UR, DH, NE e GS. 5 S. CONG. PERLA DOTTRINADELLA Fede, instr. Matrimonii sacramentum, 18. III. 1966, AAS (1966) 233-239; EV/2, 655-669. 6S. CONG. PERLA CHIESA ORIENTALE, decr. Crescens matrimoniorum, 22. II. 1967, in AAS (1967) 165-166; EV/2, 961-963. 7 PAULUS VI, mp. Matrimonia mixta, 31. III. 1970, in AAS (1970) 257-263; EV/3, 2415-2447. Interessanti informazioni sui dibattito ehe precedette il mp. nel Sinodo dei Vescovi, in G. Caprile, II Sinodo dei Vescovi, Roma 1968, 325—438. 8 Per tutto Piter della riforma legislativa védi M. Bucciero, / matrimoni misti, Roma 1997,64-92. 9 Vedi tra gli altri: in Italia il Testo comune per un indirizzo pastorale dei matrimoni tra cattolico e valdesi o metodisti, Notiziario CEI, ( 1997) 149-170 e il relativo Testo applicativo approvato dalle due parti: Notiziario CEI, (2000) 369-385; in Francia le Raccomandazioni pastorali riguardo ai matrimoni interconfessionali tra anglicani e cattolici in Francia ( 1980), in Enchiridion Oecumenicum (=EO), vol. 2, 405-421, anche le Raccomandazioni del Comitato misto della Chiesa cattolica e delle Chiese Luterane e Riformate in Francia, La pastorale comune dei matrimoni misti (1968/1977), in EO/2, 422—4-67, anche le Raccomandazioni dei Comitato episcopale cattolico per l'ünità e comitato intere- PISCOPALEORTODOSSO DI FRANCIA, La pastorale comune dei matrimoni misti (1971), in EO/2, 591-630; negli Stati Uniti Anglicani - cattolici romani della Louisiana, Direttive per