Folia Canonica 4. (2001)

STUDIES - Zenon Card. Grocholewski: Il servizio d'amore nell'attivita giudiziaria nella Chiesa

18 ZENON Card. GROCHOLEWSKI 1) La retta informazione principalmente circa il fatto: — ehe il matrimonio valido non puö essere annullato dal tribunale; — ehe al tribunale spetta soltanto verificare se per qualche causa il matrimonio sia stato invalido fin dall’inizio, e che percio, considerata la delicatezza della questione, deve valutare tutti gli argomenti «pro» e «contra»; — ehe quindi ha senso soltanto una collaborazione onesta, perché non si puö ingannare Dio, e qualora la sentenza fosse basata suile affermazioni false o soltanto parziali, la parte non puö in alcun modo ritenere d’aver risolto il proprio problema di coscienza, ma piuttosto di aver aggravato la propria coscienza; — nonché circa i capi di nullità del matrimonio implicati nel caso, correggendo le opinioni sbagliate circa i motivi di nullità: non raramente la parte attrice, irritata, serivé alla Segnatura protestando contro la decisione negativa, riba- dendo ehe l’altro coniuge è egoista, che ha rubato i soldi, che l’ha tradita, ecc., ma forse si poteva risparmiare ad essa tale agitazione con una corretta informazione circa la irrilevanza di dette circostanze come tali, in ordine ad una eventuale nullità del matrimonio; 2) La preparazione ad accettare la decisione sia affermativa sia negativa, ad eccettare cioè il giudizio della Chiesa”.32 c. Penso che molto importante siano l’atteggiamento dell’avvocato ecclesia­stico che ha il contatto stabile e diretto con la parte (o con le parti), le sue spiegazioni, il suo primo sostegno nel caso della sentenza negativa, la sua onestà. Il compito delFavvocato ecclesiastico è molto importante e molto responsa- bile nella prospettiva pastorale e quindi nella prospettiva dell’esercizio della genuina carità. Tale suo ruolo richiede di essere rilevato e valorizzato33. d. Per quanto riguarda l’atteggiamento degli operatori di giustizia- special- mente dei giudici dei difensori dei vincolo e degli avvocati - verso le parti, è infine da sottolineare che esso non puö essere separato dalla vita spirituale. Come, infatti, si potrebbe servire Cristo, ehe nella persona del bisognoso ricorre al tribunale ecclesiastico, se poi non si parii con Lui, cioè con Cristo stesso, della causa e delle persone implicate in essa, e non si cerchi in Lui la luce e l’aiuto? Se non si preghi per le parti? Non vogliono pure gli operatori di giustizia, alia fine del loro pellegrinaggio terreno, sentire le parole di Cristo: “sono stato parte nella causa giudicata nel tuo tribunale, e tu mi hai trattato con giustizia, con sollecitudine, con amore”? oppure: “sei stato il mio avvocato: il mio matrimonio non era nullo, ma tu mi hai dato il conforto della fede, mi hai fatto capire il senso della croce da portare con amore”? 32 GROCHOLEWSKI, Il sistema di anuninistrazione (nt. 26), V. 33 Cf. ivi.

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