Folia Canonica 2. (1999)

STUDIES - Péter Erdő: Le espressioni canoniche del matrimonio nella storia

40 PÉTER ERDŐ monaci. Neanche su questi ultimi matrimoni esisteva una regola generale ehe abbia previsto la loro nullità, anche se a volte viene prescritta la separazione di tali partner67. 2. L’epoca carolingia All’epoca carolingia si realizza in gran parte dell’Occidente l’unità della legislazione civile, la quale ormai viene influenzata più concretamente dalla Chiesa, anche nel quadro della redazione dei capitolari accettati in presenza anche dei vescovi. Le condizioni previe al matrimonio e il modo della sua celebrazione rimangono ancora quelli influenzád dal diritto germanico ehe abbiamo sopra descritto. Queste condizioni pero si precisano ulteriormente in quest’epoca68. Diversi concili compongono degli elenchi di matrimoni vietati per incesto o formulano un principio generale ehe proibisce il matri­monio dei parenti a volte persino fino alla settima generazione69. Un grande passo si manifesta nella legislazione dei capitolari ehe rinviano nella com- petenza episcopale l’accertamento dell’incesto ehe colpiscono dopo il gi- udizio del vescovo anche con sanzioni civili70. Sarà la Chiesa ehe dovrà prevenire i matrimoni incestuosi consultando dei testimoni sulla consan- guineità tra i coniugi71. Cosî sembra sorgere ed allargarsi un impedimento dirimente stabilito o determinato con la potestà propria della Chiesa. Un fenomeno simile si osserva a proposito del ratto e del matrimonio con religiosi, la valutazione e il giudizio dei quali viene attribuito ai vescovi in alcuni capitolari72. Per la formazione del matrimonio, anche se generalmente mancavano ancora i írattad dedicati al problema di quando nasce il matrimonio come sacramento, esistevano opinioni autorevoli come soprattutto quella di Incmaro di Reims, secondo il quale 1 ’ indissolubilité era collegata con 1 ’ unione carnale degli sposi73, prevaleva pero la posizione ufficiale formulata da Papa Nicola I secondo cui per il matrimonio è sufficiente il consenso delle parti anche se mancano le cerimonie e l’unione carnale74. Tale concezione giuridico-canonica sostituiva gradual­67 Cf. per es. Concilio di Tours (567). 68 Cf. J. IMBERT, Le temps Carolingiens (741-891). L’Eglise: la vie des fidèles, in (Histoire de Droit et des Institutions de l’Église en Occident V/2), Paris 1996, 15-55. 69 Cf. Concilio di Leptinnes (743), can. 3; Concilio Romano (721); Concilio Romano (743), can. 6; Concilio di Compiègne (757). 70 Cf. per es. Capitulare Haristallense (779), cap. 5; Capitulare missorum (805?), Capitu­lare missorum generale (802), cap. 35. 71 Concilio di Friuli (796-797), can. 8; cf. G. Mathon, Le mariage des chrétiens, Paris 1991, 138-139. 72 Cf. Hlotarii et Karoli conventus, cap. 8; cf. Imbert, Le temps (nt. 68), 30. 73 Cf. Imbert, Le temps (nt. 68), 35. 74 JE 2812 (866); Nicolaus capitulis 106 ad Bulgarorum consulta respondet, in Monumenta

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