Folia Canonica 1. (1998)

BOOK REVIEWS

190 BOOK REVIEWS ERDŐ, P., Az egyházjog forrásai. Történeti bevezetés, [Le fonti del diritto canonico. Una introduzione storica], (Bibliotheca Instituti Postgradualis Iuris Canonici Universitatis Catholicae de Petro Pázmány nominatae), Budapest 1998, XX+273 pp. II presente manuale di storia delle fonti dei diritto canonico âpre la collana di pubblicazioni dell’Istituto di Diritto Canonico «ad instar facultatis» dell’Université Cattolica Péter Pázmány di Budapest. Si íratta di un elegante corso dell’autore che ha insegnato questa materia per diversi anni alla Facoltà di Diritto canonico della Pontificia Université Gregoriana. Un altro corso romano dello stesso autore è stato pubblicato alcuni anni fa in latino ed in spagnolo. Questo volume di Erdő comincia con un elenco di abbreviazioni (pp. IX-XI) e con una aggiomata bibliográfia didattica (pp. XII-XX). Dopo una introduzione dedicata al chiarimento della nozione delle fonti di diritto canonico e alia tipológia delle collezioni, il materiale viene diviso in quattro grandi capitoli. II primo (pp. 15-163) présenta le collezioni del „diritto antico”, cioè tutte quelle del grande periodo fino al Decreto di Graziano, distinguendo ali’interno dei capitolo tre epoche (l’età patristica, l’età della riforma carolinga e quella della riforma imperiale e gregoriana). Dopo una introduzione sulla storia ecclesiastica e culturale dei rispettivi periodi vengono descritte con grande accuratezza tutte le collezioni principali dell’epoca tenendo conto alia nuova letteratura specializzata e indicando le nuove edizioni. Abbiamo potuto notare soltanto la mancanza dell’indicazione della recente edizione della Concordia canonum Cresconii. II secondo capitolo viene dedicato al diritto canonico classico (1140-1563) e présenta tutto lo sviluppo dei Corpus luris Canonici. È particolarmente imporante la sezione dedicato al Decreto di Graziano (pp. 165-179), la quale raccoglie i risultati delle ricerche degli ultimi anni sui Decreto distinguendo chiaramente le due redazioni dell’opera e richiama l’attenzione a dei fenomeni corne l’appartenenza di alcuni testi legali ( auctoritates) ritenuti paleae al materiale della prima redazione (per es. C. 11 q. 1. c. 47). Anche la presentazione dello sviluppo delle collezioni di decretali è suggestiva. Dopo ogni collezione principale del Corpus Iuris Canonici viene spiegato il modo di citazione della rispettiva opera sia secondo il metodo medioevale ehe secondo quello dell’edizione del Codex Iuris Canonici del 1917 con 1’indicazione delle fonti e secondo il sistema più modemo usato nella collana Monumenta Iuris Canonici. Un valore speciale di

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