Szent Benedek-rendi Szent Imre katolikus gimnázium, Pannonhalma, 1939
ORA vano convenienti fintanto che non Ii avessero imparate perfettamente. Spesso la continua ripetizione era un po'pedantesca e ci allontanava un po'anche dalla vera e propria conversazione vivace, ma essa ci è parsa conveniente sia per la correzione della pronuncia secondo l'accento toscano, sia per il desiderio di eliminare gli errori grammaticali e sintattici e'd infine per arricchire la loro conoscenza di espressioni caratteristiche della lingua italiana. Öltre l'ora giornaliera ufficiale si poteva fare conversazione durante i pásti e nelle ore di ricreazione. Non mancava cosi l'occasione di ripetere le espressioni e le forme linguistiche già apprese e di parlare ai ragazzi di mille cose dTtalia: dagli umili argomenti di vita familiare a quelli sociali dell'Italia nuova, dalia descrizione di luoghi e tradizioni alla narrazione di ;episodi storici e letterari. Molto ai ragazzi piaceva la mitologia greco-romana, e moltissimo 1' Inferno di Dante loro narrato a grandi linee con l'ampiamento di quegli episodi che più fortemente colpivano la loro fantasia. Naturalmente ogni narrazione veniva fatta in una forma piana drammatica, adatta alla mentalité dei ragazzi, nei quali vivacissima è la fantazia, sempre assetata di novitá, e non rare sono le manifestazioni di una capacité comprensiva maggiore di quel]a coraunemente creduta. AJbo Centoni. 12. Conversazione tedesca nell'inlernato. Gli allievi in due gruppi, quello dei nuovi studenti e quello dei pratici nella lingua, hanno frequentato per due pomeriggi ogni settimana, la conversazione tedesca neH'internato. Gli argomenti della conversazione erano la loro vita, la famiglia, la scuola, l'internato. Quelli giá pratici hanno conversato secondo il testo del Német-magyar társalgókönyv di F. Kemény ed hanno (studiato sette lezioni del libro Kurze Erzählungen zum Wiedererzählen im Deutschunterricht mit Ausländern di W. Weber. I ragazzi hanno imparato dieci canzoni tedesche, che hanno cantato sempre all'inizio delle lezioni. II lettore delle conversazioni è stato il P. Costantino Linzer.