Kaszab Zoltán (szerk.): A Magyar Természettudományi Múzeum évkönyve 73. (Budapest 1981)
Pace, R.: Duo nuove specie di Leptusa Kr. del Museo Ungherese di Storia naturale (Coleoptera, Staphylinidae)
DR. E. SMITH del Field Museum di Chicago, dal DR. L. BAERT dell'Institut Royal des Sciences Naturelles de Belgique di Bruxelles e dal DR. M. UHLIG del Zoologisches Museum di Berlin. Ad essi rivolgo cordiali ringraziamenti. Ringrazio assai cordialmente anche il DR. C. BESUCHET del Museum d'Histoire naturelle di Ginevra e il PROF. H. FRANZ di Vienna, che affidandomi in studio materiale da lessi raccolto di récente nella Penisola Iberica, mi hanno permesso di meglio precisare la geonemia della nuova specie L. leonica. Leptusa (s. str.) kaszabi sp. n. (Fig. 1-4) Diagnosi — Specie finora confusa con L. fuliginosa AUBÉ per la sorprendente somiglianza esoscheletrica. Ne è nettamente distinta per la forma dell'edeago, unica nel genere. Materiale esaminato — I rf, Kaukasus, Mihailovo Suram, leg. LEDER (coll. Reitter). Holotypus conservato nel Természettudományi Múzeum, Budapest. Descrizione — Lunghezza 2,1 mm. Corpo rossiccio, con terzo e quarto dei segmenti addominali oscurati di bruno. L'estremità addominale è di un rossiccio chiaro come le antenne e le zampe. Le ali metatoraciche sono completamente sviluppate e funzionali, fig. 1. Il capo è trasversale (largo 0,363 mm), con occhi neri, sporgenti dal suo contorno. La sua superficie è regolarmente convessa, senza alcuna impressione: solo tra le antenne la superficie è spianata. Il fondo è coperto uniformemente da una microscultura reticolare a maglie piccole, ma ben distinte e da una punteggiatura finissima. Ciascun punto è accompagnato da un microtubercolo poco chiaramente visibile, tanto è piccolo ; tali microtubercoli sono evidenti invece ai lati del capo stesso. — Ciascun o c c h i o, visto di lato, appare lievemente ellittico (asse maggiore di 0,085 mm, minore di 0,076 mm ) ed è composto da 64-68 ommatidi nettamente distinti. — Il p r o n o t o, largo 0,445 mm, lungo 0,330 mm, con base di 0,363 mm, è convesso ai lati e spianato lievemente sul dorso. Presso il margine posteriore stanno due fossette, una per ciascun lato della linea mediana. Il fondo della superficie è distintamente reticolato e coperto da distinti fitti tubercoletti che solo sulla porzione mediana sono meno salienti. — I lati sono all'indietro debolmente ristretti e avanti gli angoli posteriori, che sono ottusi e ad angolo vivo non arrotondato, sono lievemente, ma distintamente sinuati. — Le elitre sono molto più lunghe del pronoto (lungo la sutura 0,344 mm, agli omeri 0,404 mm). Considerate insieme sono larghe 0,478 mm. La loro superficie è coperta da fitti tubercoli nettamente più grandi di quelli del pronoto. Il fondo è reticolato, ma meno chiaramente di quello del pronoto. Sono regolarmente spianate, senza impressioni, ad eccezione della sutura che è infossata. — L'a d d o m e non è distintamente allargato all'indietro. Il quinto tergo ha sulla linea mediana un rilievo lucido lungo meta della lunghezza del tergo stesso e raggiunge il margine posteriore che ha una distinta membrana biancastra. Ai lati di tale carena mediana, la superficie è distintamente reticulata, perô le maglie sono nettamente più grandi di quelle del pronoto. II sesto tergo, sulla linea mediana, non ha tubercoli allungati, ma solo un'area longitudinale priva di reticolazione, perciö lucida. Al margine posteriore è rettilineo, senza dentini. — L'e d e a g o, figg. 2 a 4, mostra la sutura preapicale che prende origine da un punto assai vicino alia crista apicalis che appare ampia, ma divisa in due sezioni, di cui la posteriore meno ampia. Le piastre basali interne sono poco sviluppate e sono situate alia base del bulbo, che è poco dilatato. Il tubulo mediano interno è filiforme, lunghissimo e assai sporgente dall'orifizio apicale. A ciascun lato di esso sta una lamina (di cui una più lunga dell'altra), stretta e lunghissima. Derivatio nominis — La specie è dedicata al DR. Z. KASZAB, direttore generale del Museo Ungherese di Storia Naturale, in segno di cordiale ringraziamento per avermi concesso di esaminare l'importante e storica collezione REITTER, conservata nel suo Istituto. Tassonomia e comparazioni — L'attribuzione subgenerica di questa nuova specie è del tutto provvisoria. Infatti la struttura dell'edeago mostra scarsissime affinità con la specie tipica del sottogenere Leptusa s. str. Alcuni dettagli morfologici dell'organo copulatore suggeriscono, invece, un avvicinamento tassonomicoa L. micropht halma REITTER, pure del Caucaso, nonostante le evidenti discordanze morfologiche esterne. Infatti la sutura preapicale dell'edeago prende origine da un punto assai vicino alia crista apicalis in entrambe le specie, le lamine laterali interne, sono ugualmente lungamente sviluppate, come pure il tubulo mediano interno, anche se in L. microphthalma è più breve e più ispessito. Le differenze esoscheletriche tra la nuova specie e L. fuliginosa AUBÉ esistono, ma sono estremamente sottili, a parte il colore del corpo, che in fuliginosa è nero bruno. II margine