Czére Andrea szerk.: A Szépművészeti Múzeum közleményei 102-103. (Budapest, 2005)

FEDERICO BERTI: Francesco Conti e il Compianto sul Cristo morto di Budapest

famiglia Gladstone, e sarebbe stato acquistato da William Ewart Gladstone in Italia nel 1850-1851. 8 Riconosciuta da Daniele Benati, quest'opera sarà presto oggetto di uno studio critico da parte di Riccardo Spinelli. Ringrazio la Galleria Moretti e Riccardo Spinelli per avermi gentilmente concesso di pubblicare come anticipazione il dipinto. II Conti aveva già dipinto il soggetto per San Martino a Terenzano (adesso all'Arcivescovado di Firenze; citato in S. Meloni Trkulja, "Conti, Francesco," La pittura in Italia. II Settecento, Milano 1990, 2, 677), un altro bel dipinto che a giudicare da certe durezze della veste della santa, tipiche del primo periodo del pittore, precede quello Moretti. 9 Questo particolare mi è stato fatto notare da Vilmos Tátrai durante la ricognizione sul dipinto. II rapporto con la pittura austriaca del Nostro è stata più volte notata, a partire da M. Chiarini, "Francesco Conti as a Draughtsman," Master Drawings 31 (1993), 448-453. 1(1 Su questo argomento vedi F. Berti, "Il recupero della tradizione fiorentina nella pittura di Francesco Conti," Paragone 19 (1998), 30-42. 11 Stanze Segrete. Gli artisti dei Riccardi, a cura di C. Giannini-S. Meloni Trkulja, cat. della mostra, Firenze, Palazzo Medici Riccardi, 2005. Per questo pittore vedi nello stesso F. Berti, Francesco Conti artista dei marchesi Riccardi, 137-156. "Scudi tre e lire 3 portó contanti Fran.co Conti pittore per la pittura fatta nella cappella sotterra­nea [...]" (Archivo di Stato di Firenze [d'ora in poi ASF], Riccardi 138, c. 370 s. Ringrazio il sem­pre generoso Sandro Bellesi per la segnalazione). SulPintera vicenda della cappella e del sepolcreto sottostante, per l'indagine della quale è stato di grande aiuto Giuseppe De Juliis che ringrazio, dalla creazione alla dispersione degli arredi, vedi G. De Juliis, "La cappella Riccardi in San Pancrazio a Firenze," Commentari 1-4 (1978), 129-143, e con particolare riguardo all'opera scultorea R. Spinelli, "Ricognizione su Giuseppe Broccetti (1684-1733)," Annali della Fondazione di Studi di Storia deir Arte Roberto Longhi 2 (1989), 110. 1 ASF, Riccardi 278, n. 450. Lo stesso dipinto viene menzionato senza precisazioni riguardanti il for­mato anche in Riccardi 279 e 280. A testimonianza delle mutazioni del gusto, il dipinto "sopra il quale è comparso Gaetano Giovannini, negoziante domiciliato in Firenze", venne acquistato dall'u­nico offerente per la somma di uno scudo. 14 ASF, Riccardi 350, 97, n. 360. 13 Viktoria Markova ha espresso il lecito dubbio che il dipinto di Palazzo Pitti sia in realtà una replica autografa dell'originale, vedi V. Markova, "Dipinti del Seicento fiorentino in Russia," Antichità Viva 33, no. 5 (1994), 4L

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