Csornay Boldizsár - Dobos Zsuzsa - Varga Ágota - Zakariás János szerk.: A Szépművészeti Múzeum közleményei 99. (Budapest, 2003)
FAIETTI, MARZIA: Uno studio di Amico Aspertini per la perduta Resurrezione in San Petronio a Bologna
del terzo decennio del Cinquecento era completamente scomparsa la famiglia che Aspertini aveva costruito con la prima moglie Alessandra; gli ultimi a lasciarlo erano stati i figli Galeazzo ed Annibale, morti tra il 1527 e il 1530. 44 Dunque, all'epoca della partecipazione all'impresa collettiva della Madonna della Pace, il pittore doveva essere già stato colpito da diversi lutti familiari (la moglie, i figli Alessandro e Violante). La presenza nellaffresco dei ritratti della famiglia del committente (il Gozzadini, non si sa se con il figlio o con la moglie) 45 non è affatto insolita. 46 Ma nel caso particolare di Aspertini quei ritratti dovettero far scattare un processo di dolorosa riflessione autobiografica. Del resto, proprio in San Petronio un altro padre aveva pubblicamente esternato le sue passate trepidazioni per la sorte dei propri figli, commissionando unbpera che con ogni probabilità è da intendere di carattere votivo: si tratta di quelLAgostino Marsiii che affidö all'arte intensa ed emozionale di Amico il compito di celebrare lo scampato pericolo in cui erano venuti a trovarsi, nel 1518, i tre figli Marco, Giovanni ed Antonio, omonimi di tre santi raffigurati nella pala. 47 Nella Resurrezione nella cappella della Madonna della Pace quel Padre che accoglie teneramente il Figlio, a pochi passi dalla Pietà sormontata dal Padre Eterno benedicente, promette non solo la gloria e la vita eterna dopo la morte, ma anche la ricongiunzione. Per il pittore, gravemente scosso dai lutti familiari e particolarmente devoto al Crocifisso, la ricongiunzione del Figlio con il Padre fu certamente intesa come ultima tappa di un percorso di salvezza e, insieme, come prospettiva cristiana di speranza che contribuiva a lenire la propria, intensa, esperienza del dolore. MARZIA FAIETTI Iodice, M., Ricerche su Amico Aspertini e la sua committenza bolognese, tesi di laurea, Université degli Studi di Bologna, anno accademico 1989-1990, pp. 207-208; id., Integrazioni (n. 14) p. 105. L'incertezza tra figlio e moglie compare in Malvasia, Le pitture (n. 7) p. 237. Si è già detto che nella stessa cappella viene riproposta anche da Jacopo Francia, che restitui l'effigie di Girolamo Casio e del figlio Giacomo nella sua Ascensione; cf. anche n. 7. Benati, D., Reintegrazione della „Piéta Marsili" di Amico Aspertini, in Fanti - Lenzi, op.cit. (n. 13) pp. 299-300.