Csornay Boldizsár - Dobos Zsuzsa - Varga Ágota - Zakariás János szerk.: A Szépművészeti Múzeum közleményei 99. (Budapest, 2003)
FAIETTI, MARZIA: Uno studio di Amico Aspertini per la perduta Resurrezione in San Petronio a Bologna
ti dalla pietra del sepolcro caduta loro addosso, senza avere di questa particular circostanza altro riscontro che' 1 proprio capriccio". 22 Ritornerô più avanti su questa osservazione di Baldinucci, che a mio parère riveste una particolare importanza nel dibattito sulla raffigurazione del soggetto awiato in epoca postridentina. In San Petronio Aspertini fu impegnato per oltre un ventennio, principalmente corne scultore e pittore, ma anche come disegnatore per vetrate ed opère di arredo, oggi purtroppo andate perdute. 23 Il primo pagamento emesso a suo favore risale al 27 novembre 1510 e si riferisce ad un profeta realizzato nel sottarco della Porta Magna, identificato nel David con la cetra; 24 uno iato temporale sépara questa testimonianza scultorea dalle successive, tutte relative aile porte minori: l'undici agosto del 1524 ricevette la commissione di due formelle per la porta sinistra, Giuseppe gettato nella cisterna ed il Seppellimento della moglie di Giacobbe; 25 due anni dopo fu ingaggiato per il gruppo scultoreo con Cristo e Nicodemo, destinato alla lunetta sopra la porta destra, saldato soltanto il 29 ottobre del 1530 (fig. 27). 26 Ottenne incarichi di rilievo anche in campo pittorico: fu dapprima coinvolto, nel 1519, nella pala d'altare della cappella Marsili, la famosa Piéta fra i Santi Marco, Ambrogio, Giovanni Evangélista e Antonio Abate (fig. 28) coronata da un Padre Eterno benedicente attorniato da angelv}' a seguito ottenne di partecipare al ciclo di affreschi della cappella della Madonna della Pace, per poi essere chiamato da solo ad ornare la cassa del prestigioso organo di San Petronio costruito da Lorenzo da Prato fra il 1471 ed il 1475, con quattro Patti della vita di San Petronio, di cui sono noti i pagamenti effettuati tra l'agosto ed il novembre del 1531. 28 La commissione della Resurrezione mature dunque tra la Pietà e il gruppo con Cristo e Nicodemo, più o meno all'epoca della partecipazione di Aspertini alla decorazione delle formelle scultoree delle porte minori. Qui la promiscuità degli scultori e la convivenza tra tendenze diverse, in prevalenza influenzate dalle contemporanee esperienze romane e florentine, aveva determinato, non senza qualche contraste uno spirito collettivo generale, quello stesso spirito collettivo che dovette presiedere alla Baldinucci, op.cit. (n. 7) ed. cons. II, 1846, p. 127. Si fa riferimento a due disegni raffiguranti Sant'Ambrogio e San Petronio destinati a due vetrate, di cui era stato richiesto nel 1514, e al disegno per un orologio fornito nel 1524. Scaglietti Kelescian, D., in Faietti-Scaglietti Kelescian, op.cit. (n. 2) p. 208, n. 30P. e n. 31P, con la bibliográfia précédente. Ibid., 154-155, n. 27. E' risaputo che fini per eseguire solo la seconda: ibid., pp. 180-181, n. 42. Ibid., pp. 185-186, n. 44, con la bibliográfia précédente. L'identificazione del personaggio con Giuseppe dArimatea è proposta da Urbini, S., Arte italiana e arte tedesca fra le pagine dei libri, in / Quaderni della Fondazione Ugo Da Como III (2001) 4/5, 63-64; ma si confronti ora Faietti, M., Gli amici di Aspertini, in Drawing Relationships in Northern Italian Renaissance Art. Patronage and Theories of Invention (a cura di Periti, G, con un'introduzione di Dempsey, Ch.), London 2004 (Ashgate), (in seguito Gli amici), per alcuni confronti pittorici di area bolognese e ferrarese estesi dai primi del Cinquecento agli inizi degli anni Venti, confronti che pur indicando una possibile alternanza tra Nicodemo e Giuseppe dArimatea, nel complesso tendono a privilegiare la prima figura, che oltre tutto fu indicata espressamente da Vasari. Scaglietti Kelescian, D., in Faietti - Scaglietti Kelescian, op.cit. (n. 2) pp. 169-172, n. 36, con la bibliográfia précédente. Ibid., 186-191, n. 45.