Csornay Boldizsár - Dobos Zsuzsa - Varga Ágota - Zakariás János szerk.: A Szépművészeti Múzeum közleményei 99. (Budapest, 2003)
FAIETTI, MARZIA: Uno studio di Amico Aspertini per la perduta Resurrezione in San Petronio a Bologna
dei Malvezzi e del famoso Girolamo Casio, quest'ultimo in relazione dXY Ascensione di Cristo di Jacopo Francia, dove fíguravano ritratti lo stesso Girolamo con il figlio Giacomo. Come si diceva, la Resurrezione non era lunico affresco ordinato dai Gozzadini; sembra che la famiglia avesse commissionato anche YAssunzione della Vergine, che Cavazzoni nella Corona di Gratie aveva riferito precisamente a Camillo Gozzadini. 16 La Resurrezione doveva trovarsi nel registre inferiore, dove, seguendo lbrdine indicate da Malvasia nelle Pitture (1686), facevano la loro comparsa anche YAdorazione dei Magi, la Natività e YAnnunciazione (ai suoi tempi coperta), mentre nel registre soprastante fíguravano una storia ugualmente ricoperta (di cui Malvasia non indica né l'autore, né il soggetto), oltre all 3 Assunzione della Vergine, alla Missione dello Spirito Santo e alY Ascensione di Cristo. Fino ad oggi sono stati messi in relazione con il ciclo di affreschi soltanto due disegni di Girolamo da Treviso, entrambi riferiti all'Assunzione: il primo è uno studio d'insieme, 17 mentre il secondo, emerso in tempi più recenti, comprende la sola figura stante della Madonna sollevata in cielo dagli angeli (fig. 26), 18 assai variata rispetto alla figura seduta sulle nuvole in gloria angelica nel foglio considerato lo studio complessivo. Per la Pentecoste di Biagio Pupini oggi al Louvre, il riferimento alla Missione dello Spirito Santo di San Petronio è state invece avanzato con molta cautela. 19 Nel caso del disegno di Budapest il riferimento allaffresco perduto è possibile grazie ad una vivace descrizione manoscritta di Malvasia che restituisce un'idea abbastanza compléta della Resurrezione di Cristo. 20 L'iconografia è, in particolare nella zona superiore, abbastanza singulare: "Fece nella Madonna della Pace in S. Petronio nel primo quadro nell'ingresso a mano ritta la resurettione di Christo con iscorci bizzari finge nella parte di sopra il Padre eterno che pieno di Maestà a braccia aperte riceva il figlio che genuflesso l'inchina coll'assistenza delle squadre celesti, e dalla parte di sotto in un gran piano il sepolcro, et i soldati parte atterriti parte atterrati. Ii canonico bolognese vi osserva "iscorci bizzari" e "buoni nudi, e novi capricci" e anche se non la ritiene tra le opère più riuscite dell'artista, prosegue: "non è perô cosi abietta che meriti i biasmi che per sua grazia le da il Vasari". L'aretino infatti, confrontando tra loro le scene dipinte da Bagnacavallo ed Amico, aveva sottolineato la supériorité del primo artista e descritto nella Resurrezione "una infinité di cose strane", "armati con attitudini torte e rannicchiate" e molti soldati schiacciati "dalla lapida del 16 Pigozzi, op.cit. (n. 4) p. 20 (c.8) e n. 31. 17 Si traita di un foglio agli Uffizi, inv.n. 13860F, reso noto da Speziali, A., in Pittura bolognese del '500 I (a cura di Fortunati Pietrantonio, V.), Bologna 1986, p. 148, ill. 156. 18 Pandora Old Masters. An Exhibition of Italian Old Master Drawings (a cura di Carissimi, L. - Lapeyre, Ch., con la collaborazione di Homberg-Pinassi, E.), catalogo della mostra, New York 2001, n. 1. 19 Inv. n. 8859. Faietti, M., in II Cinquecento a Bologna. Disegni dal Louvre e dipinti a confronto (Faietti, M., con la collaborazione di Cordellier, D.), catalogo della mostra (Bologna, Pinacoteca Nazionale) Milano 2002, p. 127. 20 Bologna, Biblioteca Comunale delFArchiginnasio, ms. B.16, c.l5r. Cf. il testo in Faietti-Scaglietti Kelescian, op.cit. (n. 2) pp. 349-350.