Tátrai Vilmos szerk.: A Szépművészeti Múzeum közleményei 92-93.(Budapest, 2000)

TRONCARELLI, FABIO: Ritratti di Guillen Lombardo

città di 'pasquinate' contro l'Inquisizione, che vennero affisse nottetempo sulla porta della cattedrale e sui muri delle strade. Lo scandalo fu enorme anche perché era la prima volta che venivano svelate pubblicamente le malefatte del tribunale avvolte deliberatamente nel più minaccioso mistero. Tradito da un suo complice, Lamport fu ripreso. La sua prigionia fu orribile. E tuttavia, nonostante le torture fisiche e psicolo­giche e i tentativi di assassinio, Lamport riusci a scrivere, di nascosto, usando il nerofumo della candela sciolto in acqua come inchiostro; lenzuola, bende, cartine per preparare i sigari come carta. Compose dei magnifici Salmi, in latino, e altrettanto magnifiche orazioni contro l'Inquisizione in spagnolo, quasi follemente convinto di poter far co­noscere al mondo intero le sue opere. Al contrario di quello che avvenne a Campanella che fu liberato dopo una lunga prigionia e pubblico i libri che aveva scritto in carcere, Lamport fu alla fine portato al patibolo e le sue opere furono gelosamente custodite dagli Inquisitori. E tuttavia Lamport riusci lo stesso a sopravvivere. La sua storia, mor­morata di nascosto, di bocca in bocca attraversö i secoli. Il personaggio divenne un vendicatore leggendario degli oppressi che operava in segreto e beffava l'Inquisizione. Nella seconda meta dell'ottocento il romanziere Antonio Riva Palacios, soprannominato il Dumas del Messico, ritrovo gli atti del Processo e gli scritti di Lamport e scrisse un célèbre romanzo sulla sua storia: 'Memóriás de un impostor'. In esso Lamport era descritto corne un eroe dalla doppia vita, che di giorno è cortigiano e donnaiolo e di notte cospira contro l'oscurantismo messicano insieme ai membri di una società segre­ta, la setta di Urania, che combatte la religione ed esalta Copernico e Galileo. Si parlö a lungo di Lamport agli inizi del secolo in Messico, corne precursore dell'indipenden­za nazionale. Poi, con lo scoppio della Rivoluzione la sua figura di eroe venne dimen­ticata. Guillén Lombardo de Guzman, che le fonti descrivono 'di statura media, con la barba rossa e i capelli più decisamente castani', era stato allievo di Della Faille al Collegio di San Isidro a Madrid ed era entrato presumibilmente in contatto con l'im­portante famiglia del sacerdote ad Anversa, grazie alla mediazione di un altro gesuita che seguiva l'esercito dell'Infante ed era stato a sua volta suo maestro: Francesco An­tonio Camassa, collega del matematico a San Isidro. La famiglia Della Faille era legata a Van Dyck, che aveva ritratto oltre a Jean-Charles anche un suo parente, Alexander, che divenne Segretario della Città e Assessore (Musée des Beaux Arts, Bruxelles). E probabile che in occasione della vittoria di Nördlingen e dei festeggiamenti in corso abbia sentito l'esigenza di ricordare in modo degno il più célèbre intellettuale della città, scelto a corte corne tutore dell'Infante Juan. Il quadro avrebbe celebrato Della Faille ma anche l'ordine gesuita, che in quel momento attraversava un periodo di ful­gore presso la corona di Spagna. A tale scopo, quale miglior espediente che rappresen­tare un allievo dotato che tutti conoscevano in quel momento, mentre rende i dovuti onori al maestro? Il progetto rimase alio stato di bozzetto, forse perché il costo del quadro era troppo elevato: Van Dyck era famoso per i suoi prezzi altissimi, che suscitavano reazioni di sconcerto perfino in principi e re abituati a spendere. 10 E anche possibile, comunque, 10 Sui prezzi di Van Dyck e Rubens e sui problemi economici e sociali connessi con la loro attività di pittori si veda Filipczak, Z. Z., Picturing Art in Antwerp, /550-1700, Princeton 1987, pp. 78-97.

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