Tátrai Vilmos szerk.: A Szépművészeti Múzeum közleményei 92-93.(Budapest, 2000)
FEHÉR, ILDIKÓ: Il ciclo di affreschi allegorici del Palazzo Isidori di Perugia alla luce délie ultime ricerche e restauri
IL CICLO DI AFFRESCHI ALLEGORICI DEL PALAZZO ISIDORI DI PERUGIA ALLA LUCE DELLE ULTIME RICERCHE E RESTAURI La collezione di affreschi italiani del Museo delle Belle Arti, in paragone di altre collezioni europee, è di notevole importanza. La maggior parte degli affreschi, fra cui troviamo vari cicli e serié, pervenne al museo tramite gli acquisti realizzati in Italia negli anni 1890 da Károly Pulszky, direttore di quella Pinacoteca Nazionale di cui piu tardi derivö il Museo stesso. L' approvazione della legge sulla fondazione del Museo delle Belle Arti costituî uno degli avvenimenti di maggior rilievo della vita culturale dell'epoca dello scorcio del secolo che si preparava a celebrare il Millennio della Conquista della Patria con gran fervore. A partire dal 1894 Pulszky ricevette grandi somme, stanziate da Albin Csáky, ministre del culto e dell'istruzione pubblica, e poi anche dal successore, Loránd Eötvös, destinate all'acquisto di sculture, pitture e disegni nelle varie gallerie e negozi di oggetti d'arte europei. A quell'epoca il mercato italiano delle opere d'arte era alquanto depresso e Pulszky cercö di avvantaggiarsi del basso livello dei prezzi, riuscendo ad acquistare relativamente molti affreschi che venivano tolti dalle pareti di palazzi e chiese destinate alla demolizione. 1 In tal modo l'appena fondato Museo delle Belle Arti s'impossessö di diverse série di affreschi di gran rilievo del cui acquisto il Pulszky scriveva al ministre: "... Nell'acquistare le opere della scuola italiana abbiamo tenuto in considerazione i progetti diretti a costruire un edificio nuovo per il Museo delle Belle Arti che ci renderanno possibile di collocare anche grandi pitture murali - possibilité questa di cui raramente dispongono le gallerie straniere - ; in tal modo potremo colmare anche questa lacuna dei musei d'Oltralpe." 2 Probabilmente, dunque, Pulszky aveva questi pensieri per la mente quando a Perugia comprö, assieme ad un affresco raffigurante l'Annunciazione, le figure femminili allegoriche che oggi costituiscono il maggior ciclo di affreschi del museo (figg. 16-29). Gli affreschi, attribuiti a "Taddeo Bartoli (?)", vennero annoverati nella contabilità della Pinacoteca Nazionale riguardante il 1895, assieme ad altre opere acquistate da Mariano Rocchi, commerciante di oggetti d'arte: "Soffitto di una sala. Affresco con le cornici e con l'Annunciazione che in passato decorava la stessa sala. Ventiquattro pezzi." 3 E strano che l'acquisto sia stato registrato solo quasi un anno più tardi dell'acqui1 Mravik, L. - Szigethi A., Festményvásárlások az Országos Képtár és a Szépművészeti Múzeum részére [Dipinti acquistati per la Pinacoteca Nazionale e il Museo delle Belle Arti], in Pulszky Károly in memóriám, a cura di Mravik, L., Szépművészeti Múzeum Budapest 1988, 82-112. 2 Lettera di Károly Pulszky al ministro, Budapest, 17 dicembre 1894, Archivio del Museo delle Belle Arti. 3 Conti della Galleria Nazionale per l'anno 1895, 25 luglio 1895, N° 23/26, Archivio del Museo delle Belle Arti.