Török Delma (szerk.): Italia. Episodi mediterranei. Esperienze italiane degli scrittori ungheresi, 1890-1950 (Budapest, 2015)

Interpretazioni - Dalma Török: Episodi mediterranei Note in margine all’esposizione

DALMA TÖRÖK: EPISODI MEDITERRANEI - NOTE IN MARGINE ALL'ESPOSIZIONE Italomania è un'espressione coniata da uno degli autori più in avanguardia della letteratura moderna ungherese, Mihály Babits (1883-1941). Babits la usava per caratterizzare il suo legame con l’Italia dopo il primo viaggio nel Bel Paese, ma leggendo i suoi contemporanei ungheresi si capisce subito che la stessa espressione può essere usata per molti degli autori ungheresi del Novecento. Il ravvivarsi del culto dell’Italia - che è caratteristico dell'epoca non solo in Italia, ma a livello internazionale - per gli ungheresi ebbe come prima fonte di ispirazione le letture, che li invogliarono a viaggi reali, per raccogliere esperienze personali e per continuare - attraverso opere che descrivessero quanto vissuto sulla propria pelle - la tradizione iniziata secoli prima dai loro antichi connazionali1. Gli impulsi italofili provenienti dall’Europa occidentale furono stimolanti anche perché all’epoca la coscienza dell'appartenenza alla cultura della latinità fu uno dei punti cardinali del processo di autodeterminazione della letteratura ungherese. Per usare le parole di Antal Szerb (1901-1945), l’autore della più significativa e complessa opera della letteratura ungherese sull’Italia2, erano convinti che “la letteratura ungherese sia stata generata da quella latina”3. Seguire le orme dei viaggiatori letterati di secoli avanti fu determinante anche perché attraverso questa tradizione gli autori ungheresi si sentivano tutt'uno con la comunità dei classici legati all’Italia e ciò serviva a rafforzare la loro identità creativa. Se poi prendiamo in considerazione anche la peculiare situazione aH’interno della letteratura ungherese dell’epoca, l’attrazione per l’Italia determinava addirittura l'appartenenza ad una sorta di cerchia di privilegiati, siccome già a partire dalla fine dell’Ottocento, ma soprattutto nella prima metà del Novecento gli autori ungheresi - nel senso concreto ed intellettuale 94

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