Hessky Orsolya - Róka Enikő szerk.: Pittori ungheresi in Italia 1800–1900, Aquarelli e disegni dalla raccolta della Galleria Nazionale Ungherese (Galleria Nazionale Ungherese di Budapest 2002/2)

ORSOLYA HESSKY "Se vuole diventare pittore". Pittori ungheresi in Italia 1800-1900

in Mübarát 1922, n. 1. pp. 5-11; Henrik Horváth, Magyar műpártolók a klasszicizmus és a romanticizmus Rómájában (Mecenati ungheresi nella Roma del classicismo e del romanticismo), in Napkelet 1924, n. 8. p. 285. 21 La lettera di Antal Ligeti al conte István Károlyi del 10 febbraio 1855. Pubblicata da Rapaics 1938. p.87. 22 La lettera di Antal Ligeti al conte István Károlyi del 13 dicembre 1855. Pubblicata da Rapaics 1938. p. 93. 23 Bíró 1930. p. 10. 24 Ludányi 1992. p. 28. 25 Ludányi 1992. p. 38. 26 Vedi segno del cat.: "And. Marko d. apres Kovács. 1846." Dalla data si puö dedurre che almeno un disegno di Kovács sia rimasto nella proprietà dei Marko per essere, in seguito, copiato da András. D'altronde, le linee precise e delicate di questo disegno non caratterizzano le opere di András. 27 Ludányi 1992. p. 38. 28 Hugó Szegedi-Maszák, Kovács Mihály, in Művészet 1910, pp. 250-260, 251. Hugó Szegedi-Maszák (1831-1916) verso il 1857 fu allievo di Miklós Barabás a Pest, poi marito di sua figlia Ilona. La sua famiglia gesti con cura il lascito scritto e l'eredità artistica di Barabás. 29 II materiale fa parte dell'eredità delPartista lasciata al Museo Dobó István di Eger. 30 Sulle rappresentazioni di vestiti dell'Ottocento vedi: Ágota H. Szilasi, Az önállósodó magyar akvarellfestészet. Kovács Mihály és pályatársainak olaszországi vízfestményei 1830 és 1848 között (L'acquerellistica ungherese che diventa indipendente. Gli acquerelli di MiJiá% Kovács e dei suoi colleghi tra il 1830 e il 1848), manoscritto tesi ELTE Dipartimento di storia dell'arte, 1997. pp. 72-78. 31 Ringraziamo Ágota H. Szilasi per averci prestato le riproduzioni delle opere conservate nel Museo Dobó István di Eger. 32 Ludányi 1992. pp. 30-32. Cfr. Bíró 1930. pp. 22-23. 33 Tra gli altri Kari Rahl (1812-1865), Kari Blaas (1815-1894), Karl Wurzinger (1817-1883). 34 "A settembre [1844] mi recai a Subiaco (anticamente Sublaquin), anche qui trovai una colonia di artisti, per lo più tedeschi che conoscevo già da Roma - passai diverse settimane in loro compagnia e lavorai tra le montagne Sabine" Id. p. 39. 35 Su Antal Simonyi vedi: György Sümegi, A képíró, Simonyi Antal (Il pintore, Antal Simonyi), in A Hermann Ottó Múzeum Evkönyve, Miskolc 1988, pp. 43-60, 46-47. 36 Ede Heinrich (1819-1885), il pittore "di talento e sconsiderato" (Ludányi 1992. p. .31) si trovö a Roma dal 1844, dove fu in contatto con gli ungheresi. Tra il 1846 e il 1850 fece la spola tra l'Italia e l'Ungheria, e nel 1851, insieme alla famiglia si trasferi nella casa di Károly Markó senior che aveva problemi finanziari e di salute, ma attirava l'attenzione dei suoi committenti sul giovane artista. Dal 1853 al 1860 visse a Trieste, dove dipinse dei ritratti su commissione del granduca Massimiliano, futuro imperatore del Messico. Si stabil! definitivamente a Pest nel 1862. 37 Ludányi 1992. p. 39. 38 Lajos Bcniczky (1804-1880 ca.) dal 1823 al 1830 studio a Vienna, poi andö in Italia, dove divenne conservatore, poi direttore dell'Accademia di Belle Arti di Venezia. "Molti si chiedevano corne un ungherese, per di più un mediocre pittore di quadri di genere fosse potuto diventare direttore dell'accademia. Alla fine si pensö di aver capito il motivo: la protezione di Reviczky, govematore lombardo-veneziano." (Szegedi-Maszák p. 251 Vedi nellanota 28.). Anche Mihály Kovács giunse alla stessa spiegazione: "mi meravigliai che un ungherese fosse nominato direttore, ma la reggenza del conte Reviczky spiega bene questo fatto." Ludányi 1992. p. 29. 39 Bíró 1998. p. 105. 40 Bíró 1998. p. 109. 41 Bíró 1998. p. 109. 42 Bíró 1998. p. 112. 43 Sulle opere ispirate dall'eruzione del Vesuvio del 1835 vedi: Grabner 2001. pp. 236-244. 44 Bíró 1998. pp. 115-116. 45 Dalla sua vita vedi József Bayer, Felsőpuiai Kozina Sándor (Sándor Kozina di Felsőpula), in Művészet 1907, pp. 19-22; Csatkai 1970. pp. 24-40. NeH'articolo vengono citate le lettere del pittore scritte in lingua tedesca e un riassunto tedesco. Vedi: p. 40. 46 Bíró 1998. pp. 106-107, 47 II tema della mostra del 1997 alla Galleria Nazionale Ungherese è Libay. Vedi: Bajkay 1994. Nel catalogo accanto ai saggi ungheresi c'è anche la traduzione tedesca. 48 Katalin Telepy, Telepy Károly, a magyar táj romantikus festője (Károly Telepy, pittore romantico del paesaggio ungherese), in A Déri Múzeum Évkönyve 1966-67, Debrecen 1968. p. 459. 49 Vedi Gizella Wilhelmb, Than Mór, Budapest 1944; Cennerné 1982.

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