Tanulmányok Budapest Múltjából 5. (1936)

Bánfi Florio: Buda és Pest erődítményei 1686-ban 102-131

126 BANFI FI^ORIO con la muraglia la ripa del fiume, et dalla parte di ponente lascia di fare una piazza di terreno . . . D'intorno da ogni canto gli sono monti alti et varii collini piacevoli, ma niuno monte la puô offendere, eccetto che quello chiamato il monte di S. Gerardo che gli è della parte di ponente (helyesen ; mezzogiorno) , avenga che poco et da lontano. Dalla parte di levante (helyesen : settentrione) ha la pianura spatiosa et gli sono le rovine di Buda Vecchia, lontana circa dui miglia . . . Et vicino aile mura. un borgo assai grande, con una chiesa dedicata a S. Michèle, dal quai chiesa la porta della cittate, che è a quella parte, ha pigliato il nome, et si dimanda Porta di S. Michèle. Et quivi gli sono dui fianchi o bellovardi, in cadauno delli dui angoli all'ita­liana (helyesen : all'antica), l'uno dall'altro poco discosti, che facciano gagliardissima difesa. Dalla parte di levante (helyesen : mezzogiorno) vi è il castello, quasi tutto hedificato in sasso, et molto più alto che la cittate (ez tévedés : lásd fentebb a 7-ik jegyzetet), la quale verso quella parte tutta si va sempre inclinando. È guarnito di grossa et buona muraglia et con cavalier tondo, in mezzo della cortina, o vuoi fazzata de foravia, merlato e cannoneggiato alla franzese, che signoreggia tutta la campagna sino al monte detto di S. Gerardo, il quale gli è lontano 800 passa in circa. Dalli dui lati di detta cortina ancorche non vi siano fianchi, vi sono cannoniere in la muraglia che la defendono, fatte nel modo che noi a Zara vedessemo esser fatto per la difesa di quel famoso portone. Non gli è fossa, ne altra sicurtà a chi volesse scenderlo con scale, se non il sasso scarpellato et fatto dritto, corne si conviene ad un fondamento della grossa muraglia che sopra gli è f abbricata. Dalla cittate è diviso con una honesta fossa, ma non ha fianchi, cavalieri, ne muraglie che grande resistentia potesser'fare. Dalla parte di tramontana (helyesen : levante), dove gli è la volta del fiume, vi sono dui torrioni, non del tutto fatti, corne si fanno gli fianchi o bellovardi in Italia, ma a quella similitudine li quali accompagnati con una scala coperta dall'un canto, et dall'altro con una buona cortina di muraglia, si vanno a bagnar nel Danubio, et son fatti si per signoreggiamento del fiume, come per comodità di quelli dentro, quando vogliono andar all'aqua ... Il sinistro di questi dui torrioni va a rispondere con uno delli dui bellovardi, verso il borgo di S. Michèle, ne altra difesa gli è alla cortina di quella muraglia ... In mezzo di detta muraglia di detto castello vi è un bastione tondo fatto all'italiana (helyesen : all'antica) con honesto disegno, si che incontran­dosi con uno delli dui pontoni della parte del borgo S. Michèle, viene a defender la cortina assai sufficientemente. A canto al castello vi è un giardino, tutto posto in quella pianura che gli è vicina, et tutto circondato di muraglia, dove . . . una scala di pietra scende dalle mura di detto castello . . .« V. ö. Magy. Tört. Tár., id. köt., 227. I u ) G. B. Chiarello : História degli avvenimenti dell'armi imperiali contro a'ribelli et Ottomani, successi nelle quattro campagne degli anni 1683., 1684., 1685., 1686. (Venezia 1687.), 1. : »(Ta fortezza), di figura trapezia o irregolare, s'estende per lungo tratto calcolata di giro circa tre miglia, circondata da un'elevata muraglia grossa, terrapienata e da una falsabraga, resa più forte da dieci baloardi rotondi o rondelle di fabbrica antica per la parte di terra, e di molti turrioni quadrati alla Ï iarte del fiume, accrescendo la difesa le contiune palizate all'intorno del fosso che a circondava . . .« 12 ) Gasparis Ursini Velii De bello Pannonico libri X. studio et opera Adam Prancisci Kollár (Vindobonae 1762.), 15. 1. 13 ) Anonymus Budavárára, illetőleg Ö-Buda várára lásd Salamon id. mű II. k. 483 s. köv. 1. 14 ) G. Pejér: Codex diplomaticus, IV. k., II. r., 321. 1. Tux (id. mű 21. 1.) Csánkira hivatkozva, aki a régibb történetírók nyomán a királyi paloták keletkezésé­ről helyt nem álló elméletet állított fel, azt írja, hogy IV. Béla »castrum«-a nyomtalanul eltűnt, s helyét sem lehet megállapítani. Állítása azonban helyesbítendő, mert alapjául Csánki téves feltevése szolgál. Sajnos csak emlékezetből tudom idézni Kelényi Ottónak véleményét Erhard Schön Budavárát ábrázoló rajzairól, mely jelenleg nem áll rendel­kezésemre ; ő IV. Béla várpalotáját Schön rajzai alapján a Pelső-város észak­keleti részén állott nagytornyú palotában véli felismerni, melyről egyébként Evlia Cselebitől (Török-magyar Okmánytár, Történetírók I. köt. 238. 1.) bírunk érdekes leírást. Ez azonban, úgy látszik, jóval későbbi építmény, mert —• legalább Zápolya János korában Paolo Giovio és Istvánfi Miklós egybehangzó tanúsága szerint »Ország­ház« (»Aedes Horsacorum«, »Ae. Orsaghorum«) néven szerepel, ami szükségképen új eredetre mutat. — V. ö. P. Jovius : Historiarum sui temporis (Florentiae 1552.),

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