Nyelvtudományi Közlemények 51. kötet (1941)

Kisebb közlemények - Zs. M.: A moksa-mordvinok lóáldozata 151

A V-TÖVŰ IGÉK TÖRTÉNETE 151 RÉVAI sejtette. Álljanak itt az ő szavai: „Primae hae radices nudae videntur mihi olim, vt sünt hodieque multae aliae in lingua nostra, et nominum, et verborum valore, eaedem in vsu fuisse; et verborum quidem valore in forma indeterminata vei prima, vei secunda: al-ok, ql-asz, al, dormio, dormis, dormit; fek-em, fek-el, fek-ik, iaceo, iaces, iacet" (Elab. Gramm. 872—3). HORVÁTH KÁROLY. , A moksa-mordvinok lóáldozata. Egy velencei nemes, JOSAFA BARBARO 1436-ban a Don vidékén uta­zott és IC évet töltött Oroszország területén. Ütirajza tele van becses adatokkal, megfigyelésekkel, megbízható leírásokkal. Ezek közül közöl­jük a Moxij, vagyis a moksa-mordvinok lóáldozatának legrégibb, a szak­irodalomban tudtommal eddig ismeretlen, festői leírását: ,,Ho qualche pratica delle cose de' Moxij, e per tanto dirö della lor fede et conditione quello che io intendő. Certo tempó deli' anno sogliono tőrre vn cauallo, il quale essi mettono nella campagna, á cui ligano tutti quattro i piedi a quattro pali, e similmente la testa á vn palo fitti in terra. Falto questo viene vno co'l suo arco e freccie e mettesi lontano in interuallo conueniente, et tiragli álla via del cuore tato, che lo ammazza, poi lo scortica, et fanno della pelle vn utre. Della carne fanno tra loro certe cerimonie, et poi la mangiano. poi empiono questa pelle tutta di paglia, et la cuciono si faltamente, che pare intiera, et per ciascuna delle gambe mettono vn legno dritto, accioche possa stare in piedi come viuo. finalmente vanno ad vn arbore grandé, et gli tagliano quei rami, che a lor pare, e di sopra fanno vn solaro , su'l quale mettono questo cauallo in piedi, e cosi lo adorano offerendogli zebelini, armelini, dossi, vari, uolpi, e altre pellettarie, le quale appiccano a quest' arbore, si come noi offeriamo candele, in modo che questi arbori sono pieni di simili pellettarie. Buona parte del popolo viue di carne, e per lo piu di carne saluatica. e di pesci, che prendono in quei fiumi, che sono nel loro paese." (Delle navigazioni et viaggi raccolte da M. Gio. Battista Ramusio Venetia, 1606. II. k. 98. 1.) Zs. M.

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