Mitteilungen des Österreichischen Staatsarchivs 37. (1984)

COVA, Ugo: Un privilegio degli Ebrei delle contee di Gorizia e Gradisca. Il godimento di diritti reali su beni immobili

UN PRIVILEGIO DEGLI EBREI DELLE CONTEE DI GORIZIA E GRADISCA: IL GODIMENTO DI DIRITTI REALI SU BENI IMMOBILI Di Ugo Cova 1. Tra la fine del medioevo ed i primi due secoli dell’etä moderna, l’Europa occidentale, ed in essa l’Italia, fu teatro di gravi inasprimenti di carattere sociale, giuridico ed economico nei confronti degli Ébrei, inasprimenti che ebbero lo spunto specialmente da provvedimenti restrittivi di diritto canonico emanati a piü riprese dai pontefici romani. Fra i piü incisivi di essi é da ricordare la bolla di Paolo IV Cum nimis absurdum del 12 luglio 1555, riguar- dante fra l’altro, l’imposizione di un segno di riconoscimento per gli Ébrei, la creazione dei ghetti, il divieto dei possesso di beni immobili'). Gran parte delle pubbliche autoritä europee degli Stati cattolici si sentirono in dovere di applicare nei territori loro sottoposti la normativa pontificia, tra- sfondendola per lo piü in provvedimenti speciali aventi valore di legge nell’am- bito dei rispettivi Stati d’appartenenza. Si puö quindi affermare che, in generale, il periodo della Controriforma cattolica fu caratterizzato da un rigore straordinario anche nei confronti degli Ébrei, che porto, come conseguenza, all’imposizione di gravi limitazioni dei diritti civili nei loro confronti pure in Italia, nella quale essi avevano fino allora goduto di un discreto stato di generale tolleranza. E’ nostra intenzione soffermarci in modo particolare su uno dei diritti fonda- mentali, quello dei possesso di beni immobili, il cui godimento, come si é giä sopra ricordato, era stato proibito dalle leggi canoniche ed il cui denegato esercizio era profondamente connesso con l’istituzione dei ghetti e la conse- guente concentrazione territoriale e compressione economica degli Ébrei. Poche furono le eccezioni al generale divieto di titolariatä di diritti reali su beni immobili, e anche quando tali eccezioni sono rilevabili, si puö senz’altro affermare che esse erano il frutto di situazioni locali particolari e di privilegi speciali concessi dalle massime autoritä dei vari Stati sovrani, in considerazio- ne delle funzioni di pubblica utilitä esercitate da singole comunitä israelitiche. E’ questo senz’altro il caso degli Ébrei di Trieste 2), di Gorizia e di Gradisca 3), ') Vedi soprattutto Attilio Milano Storia degli Ébrei in Italia (Torino 1963) 247-248; Vittore Colorni Gli Ébrei nei sistema del diritto comune fino alia prima emancipazione (Milano 1956) 52-53, 57-58, 60-61. 2) Riccardo Curiel Le origini del ghetto di Trieste in La Rassegna Mensile di Israel 6 (1932) 6, 8; Liana De Antonellis Martini Portofranco e comunitä etnico-religiose nella Trieste settecentesca (Milano 1968) 97-98; Giulio Cervani — Liana Buda La

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