Mitteilungen des Österreichischen Staatsarchivs 12. (1959)
WEINZIERL-FISCHER, Erika: Seipel und die Konkordatsfrage. Ein Memorandum zur Note des Kardinalsstaatssekretärs Pacelli vom 17. März 1931
Seipel und die Konkordatsfrage 445 una legge civile esecutoria che introduce il matrimonio civile facoltativo per i cattolici, e che la Santa Sede non farä protesto contro una tale legge esecutoria. La Santa Sede, ben informata di queste cose, giudicherä, se sotto tali circostanze sarä possibile e favorevole di trattare un concordato senza constatare prima la quale sia la vera intenzione dei governo e anche dei parliamento austriaco. II governo avrä 1’obbligo di pariare prima coi partiti parlamentari, affinché in un certo momento possa dare alia Santa Sede la certezza della futura ratificazione Parlamentäre del concordato. 2. Quanto alia questione scolastica. In questa materia non ci saranno delle difficoltä insuperabili. Soltanto il secondo punto, il quale esige ehe lo stato stesso deve fondare delle scuole cattoliche non si pótra accettare in codesta forma precisa. In Austria lo stato stesso non fonda e non mantiene scuole elementari quasi nulle, ma le scuole elementari si fondano e si mantengono dalle province e dalle communi. Ma di questa cosa un accordo certamente sarä possibile, prima di tutto quando ambedue le parti contraenti pongono tutto il peso sui punto terzo, ehe davvero é il piü importante, cioé alia attribuzione dei sussidi statali alie scuole cattoliche private. 3. Quanto alie relazioni generali fra la chiesa e lo stato: In tutti i punti proposti si pótra venire ad un accordo. Ma debbo osservare ehe il punto quarto, riguardante il Fondo per il Culto, non sarebbe senza qualche pericolo. Davvero la Repubblica d’Austria spende ogni anno per il culto cattolico molto piü che questo fondo, per se solo, potesse prestare, anche sotto l’ottima amministrazione possibile. Se i conti del fondo si fossero pubblicati e se tutto il mondo apprendesse le somme enorme che lo stato spende finora supplendo l’insufficienza del fondo, potrebbe essere che lo stato conseguerebbe tutto il fondo alia libera amministrazione della chiesa, sospendendo o almeno riducendo le prestazioni provenienti dai beni statali in senso proprio.