Mitteilungen des Österreichischen Staatsarchivs 1. (1948)
MAASS, Ferdinand: Vorbereitung und Anfänge des Josefinismus im amtlichen Schriftwechsel des Staatskanzlers Fürsten von Kaunitz-Rittberg mit seinem bevollmächtigten Minister beim Governo generale der österreichischen Lombardei, Karl Grafen von Firmian, 1763 bis 1770
Vorbereitung und Anfänge des .Tosefinismus 343 da Roma, se nemmeno si presta il suddetto vescovo al convenuto nel trat- tato. Io lascio alia superiore considerazione dell’A. V. questa circostanza, sebbene sia quasi certo, che sino alia prossima gran diéta nulla s’innoverä. ma in appresso non posso rispondere di quello sarä per succedere, e perciö il solo concordato potrebbe scogliere ogni questione, e in questa parte V. A. in detta veneratissima sua colla solita sua penetrazione, e illuminato discernimento benissimo ragiona sopra tal importante punto. Il signore generale Traves *) ... passa a proporre un progetto intorno il suddetto editto, ehe troverä unito in detta lettera ... Dalia lettera seritta dal sig. pres. Ant. de Salis al sig. min. plenip. conte di Firmian in data 6 giugno 1764. ... Nel qual frattempo sara facile a S. M. I. R. a scoprire li sentimenti della corte romana in merito al suo concorso al ricercato concordato. La da me concepita idea, ch’essa non si prestera a quello, non svanisce, temo riuscerä vana qualunque sollecitazione; frattanto certo é che l’interesse dell’augustissima casa in questo paese patisce dalli torbidi insorti a soddis- fazione degli emoli del credito, in cui meritamente trovasi, e perö é da desiderare, che quanto prima cessino. L’unico mezzo é il pronto stabilimento dell’editto, come ho giä preso l’ardire di suggerirlo a V. E. nella mia antecedente. L’anno scorso appena giunta la ratifica del nuovo trattato da V. E. consegnato al signore commissario Sprecher furono rilasciati per parte della nostra repubblica li precisi ordini alii rappresentanti ne’paesi sudditi di mettere in esecuzione li 3 articoli, a quali da nostro canto ci siamo obbligati nelli punti conciliati con monsignore vescovo di Como, come V. E. rilevera dalle copie ... comunicategli. Un si pronto intiero adempimento del convenuto ci faceva sperare simile corrispondenza da detto prelato, ma a ciö per parte nostra sollecitato si dichiara non poter esso effettuarlo senza il previo concorso di Roma. Questo é direttamente contrario al trattato da lui senza minima riserva accettato. Dopo un tal procedere mi sembra abbi cattiva grazia a dolersi, ed a chiedere nuove facilitazioni, e concessioni per l’esercizio del suo ministero. Se esso si avesse dichiarato essere tenuto d’effettuare il suo convenuto, sono persuaso s’avrebbe per parte nostra fatto tutto il possibile per aggradirlo. La differenza per 1’esame de’testimonj laici non é nuova, é giä da molto tempo insorta. Non si ha mai ricusato il predetto libero esame, se anche alia podestä secolare viene concesso l’esame degli ecclesiastici ne’casi a quella occorenti. Un secondo progetto era che l’esame de’testimonj laici ricercati dal vescovo dovesse seguire in presenza del giudice secolare, e quello degli ecclesiastici in prensenza del vicario foraneo. Un 3. partito che il vescovo dovesse dare in iscritto li punti d’interrogazione da farsi alli laici dal suo giudice naturale, ed il giudice secolare li punti d’interrogazione al giudice ecclesiastico. Ma sin’ora alcuno di questi partiti non sono stati aggraditi, abbenché non tendano ehe alia vicendevole amministrazione della giustizia, e buon regolamento. Regolate saranno le dependenze dei trattato, sono persuaso riescirä facile a V. E. a comporre anche la detta differenza dell’esame de’testimonj .. . x) Parteigänger Frankreichs.