Ikvai Nándor szerk.: Tanulmányok Pest megye múzeumaiból (Studia Comitatensia 2. Szentendre, 1973)

Művészettörténet - Stefaits István: Adatok a váci reneszánsz nyíláskeret-töredékhez

15 Genthon 1., Magyarország művészeti emlékei I. Bp. 1959. 427. 16 Mint 2. j. 279. 17 Balogh J., A művészet Mátyás király udvarában. Bp. 1966. I. 249—250. 18 Mint 17. j. 125. 19 Tragor, 1930. 18—22. 20 Mint 17. j. 489—493. 21 Karcsú, 1. kötet, Vácz. 1880. 36., és 6. kötet, Vácz, 1886. 3. Hivatkozik: Galeotti, i. m. 30. és Bél, i. m. 132—133. 22 Mint 17. j. 110. 4. j. István Ste faits: ALCUNE NOTIZIE AL FRAMMENTO DI TELAIO RINASCIMENTALE TROVATO A VÁC Nel 1964 ho fatto degli scavi nell'area della fortezza di Vác, con lo scopo di salvare il matériáié scopert€. Al luogo del palazzo rinascimentale di un tempo di Miklós Báthori un frammento di telaio (di porta о di finestra) fu trovato, di cui stile dimostra l'influsso delle sculture architettoniche fiorentine del primo Rinasci­mento. Miklós Báthori era vescovo e proprietario fondario della città dal 1474 al 1506. Egli fece ricostruire la città in stile rinascimentale. Teneva il broncio al re Mattia fino al 1484. L'unica lapide portante una data incisa è dell'anno 1485. Cosi si deve supporre, che i suoi lavori di costruzione furono eseguiti negli anni seguenti a questa data, e che a quest'epoca gli artisti della bottega reale di Buda già lavoravano iper lui. Secondo l'opinione di parecchi esperti lo stile e la tecnica delle sculture di Visegrád, di Vác e di Buda, consimili alla nostra lapide, differiscono tanto aile scul­ture rinascimentali dei maestri ungheresi, che questa lapide è evidentemente scolpito da un maestro italiano. Due artisti italiani possono essere in questione: il cosidetto „Maestro delle Madonne in Marmo" e Giovanni Dalmata. Parte basato su analogie italiche, parte secondo il parère di Ignác Tragor, uno degli storiographi di Vác, ma anche secondo il nostro concetto il frammento di telaio di Vác è uscito dalla bottega di Giovanni Dalmata. 313

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