Az Egri Múzeum Évkönyve - Annales Musei Agriensis 1. (1963)

Détshy Mihály: Munkások és mesteek az egri vár építkezésein 1493 és 1596 között

I rappresentanti della maggioranza degli altri mestieri furono ungheresi. Gran parte dei falegnami, rispettivamente dei molinai-intagliatori, che si intendono del lavoro di falegnarne, vengono dai dintorni di Eger. Molti artigiani arrivano dalle citta dell'Alta Ungheria (Kassa, Eperjes, Lőcse). Eger, essendo citta episcopale non attira gli artigiani. Lo stabilirsi a domicilio permanente di quest'ultimi viene pure impedito dalia costante minaccia turca. I grandi lavori di sterro eguiti durante la costruzione delle fortificazicni vengono compiuti da sterratori ungheresi e accanto a loro anche da slovacchi provenienti dall; Alta Ungheria. Questi posseggono pratica speciale in tali lavori. II lavoro più dificile, la traspontazione dei materiali di costruzione aspetta ai servi di gleba dei diparti­menti circostanti. Sono obbligati a eseguire questo lavoro gratuitamente. Perô a questo scopo i costruttori si servono pure dei prigionieri ungheresi, serbi e turchi, rinchiusi nelle galère della fortezza. Le fonti ci informano pure sulle condizionidi lavoro dei maestri e degli operai, sui loro salarii e su talune facilitazini sociali e sui benefizi. I muratori e gli scultori stranieri percepiscono la paga mensile. I falegnami e i terrazzieri risono pagati secondo il rendimento, öltre al salario ottengono anche attribuzioni in natura. Il salario dei vetrai e dei fumisti fu stabilito in génère in base al numero dei prodotti (quadrucci, dischi di vetro) forniti. I salari sono abbastanza bassi. Gli operai ungheresi guadagnano notevolmonte menő degli stranieri. I servi e i prigionieri ricevono — piuttosto per misericordia — giusto tanto da non morire di fame. Si potrebbe considerare una facilitazionne sociale il fatto, che gli operai italua — per ordine del sovrano — ricevono un salario ridotto anche durante l'inverno qndoea non lavorano. Inoltre percepiscono il salario anche se ammalati. In tras — ferta ottengono le spese di viaggio, nonchè pagato il tempo passato in viaggio. Gli operai italiani riuscirono a ottenere questi vantaggi probabilmente in seguito a cio, che altrimenti non si sarebbero trovati imprenditori per la costruzione delle fortezze remoti, perpetuamente minacciate dagli attacchi turchi. Pur non conoscendo le corpo­razioni dei maestri e degli operai italiani adunatisi a Vienna, ci risulta dai diplomi, che il governo si diede premura a rimediare i loro gravami di fronte agli ufficiali i agli impiegati delle fortezze. L'onere piu grave dei lavori spettd ai servi di gleba, obbligati a lavorare gratuita­mente. Sono lore che mediante il pagamento di tasse ingenti assicarani le somme necessarie per la costruzione delle fortificazioni. Inoltre sono obbligati ha lavorare gratuitamente ogni anno 6—12 giorni a codeste costruzioni. 203

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