Alba Regia. Annales Musei Stephani Regis. – Alba Regia. Az István Király Múzeum Évkönyve. 25. – Szent István Király Múzeum közleményei: C sorozat (1995)

Rei Cretariae Romanae Fautorum Acta XXXIV - Ciarrocchi, B.: La ceramica a vernice rossa dalla basilica di Pianabella (Ostia). p. 231–239.

Alba Regia, XXV, 1994 В. ClARROCCHI LA CERAMICA A VERNICE ROSSA DALLA BASILICA DI PIANABELLA (OSTIA) Qesta relazione offre una sintesi riguardo una classe ceramica tardoantica di produzione locale ben attestata nell'area della basilica paleocristiana di Pianabella.Tale monumento si trova nella zona della necropoli méridionale di Ostia antica, a circa trecento metri dalla Porta Laurentina, lungo una via basolata che attraversa la necropoli in direzione est-ovest. Nel 1988 sono riprese le indagini, intraprese per la prima volta negli anni 1976-1977, a cura della Soprintendenza archeologica di Ostia in collaborazione con la Cooperativa Archeologia.il primo obiettivo della ricerca era riprendere in esame il monumento per definirne la cronologia di costruzione; si intendeva inoltre collocare la basilica nel conteste topografico estendendo le indagini anche all'esterno in modo da esaminare le trasformazioni indotte dalla fondazione dell'edificio cristiano nel tessuto della necropoli, nella viabilità, verificando infine la possibilità della nascita di forme insediative in prossimità della basilica in età tardoantica e médiévale. Dall'esame dei risultati dell'indagine archeologica, protrattasi fino al 1991 ed in via di pubblicazione, emerge l'immagine di una basilica funeraria costruita tra la fine del IV e gli inizi del V secolo d.C. in un'area necropolare nel suburbio méridionale di Ostia. L'edificio di culte resta in uso con restauri fino al X- inizio XI secolo, quando viene abbandonato e sistematicamente spoliate. La progressiva tendenza al rialzamento dei livelli di frequentazione e la persistenza dell' uso funerario della basilica, anche se in misura minore per l'età altomedievale, indica perciö una continuité di insediamento nella città di Ostia о più probabilmente in zone ancora piu vicine all'edificio cristiano. Nel corso dello scavo è stata raccolta una cospicua quantité di materiale ceramico appartenente a diverse classi che coprono un arco cronologico che va dalla prima età imperiale all'età médiévale. La sua analisi, congiuntamente a quella dei reperti numismatici, ha ovviamente permesso di determinare le diverse fasi della stratigrafia e degli edifici. Tuttavia bisogna anticipare che l'elevato indice di residualità riscontrato in quasi tutti i contesti esaminati ha consigliato una certa cautela, nel corso dello studio, soprattutto nel formulare ipotesi inerenti la circolazione di tali ceramiche nel sito in esame. Nonostante taie difficoltà si è arrivati a stabilire alcuni punti fermi riguardo la storia economica di questa area ed una classe ceramica che ha presentato un particolare interesse è appunto quella che qui si vuole prendere in considerazione. Taie classe, dai contorni ancora poco definiti, présenta a prima vista dei legami sia con le sigillate sia con la ceramica comune. E'attestata in numerosi contesti tardoantichi dell'Italia settentrionale, centrale e méridionale, ma a Pianabella présenta un repertorio morfologico particolarmente vario di esemplari che ricorrono in tutti i livelli post-classici. Ciö ha permesso una più approfondita definizione dei suoi tipi e délie sue produzioni attraverso l'elaborazione di una tipológia ed alcune analisi mineralogiche délie argille. Inoltre attraverso una sintesi quantitativa comparata con le altre ceramiche fini coeve di importazione è state possibile un suo più preciso inquadramento tra la ceramica da mensa utilizzata ad Ostia nella tarda antichità ed un confronte con altri contesti di Roma appartenenti allô stesso periodo cronologico. L'insieme di questa classe conta a Pianabella 312 frammenti costituiti da orli, fondi anse e pareti. In particolare dalla tipológia sono risultati 22 tipi di orli, 9 di fondi e 23 di anse. Il vasellame présenta ad una prima osservazione macroscopica due impasti, il primo di colore rosato-arancio, molto duro al tatto e con una frattura netta in superficie, il secondo di colore beige-rosato, polveroso al tatto e con una frattura irregolare. Entrambi presentano talvolta un tipico nucleo grigio, sono molto depurati e rivelano padronanza tecnica sia nel trattamento deU'argilla che nella cottura. 231

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