Levéltári Közlemények, 76. (2005)

Levéltári Közlemények, 76. (2005) 2. - FORRÁSOK - Kruppa Tamás: Okmányok és iratok a tizenöt éves háború időszakából, 1594–1597 / 51–92. o.

Források no arivo a Filipopoli, nella qual cittá, non si é potuto informar di cossa alchuna, ma non havendo ancho caminato uno miglio, trovo che il chiehaia cioé maggior­domo del sangiach bhey di Copan era aloggiato apresso la strada, et haveva seco da sette servitori i quali visto che l'hebbero, lo chiamorno e questo fu sotto sue stante e lo domandorno di dove venise et di chi fusse servitori egli la rispose che veniva da Lovcia et che era della fameglia di Jusuff ciaus di deto loco, i quali lo advertirno che non andasse solo perche le strade erano molto pericolose é pero li dissero che era meglio che in compagnia loro andasse. Egli li compiacque é cossi col aiuto divinno asieme con loro si inchaminno e seguirnno il viaggio e quel gi­ornno arivorno in Kaialuch. 44 Costoro realmente giudicando che detto Nicolo fusse Turcho fu da loro domandato quelo faccese Mihailo vaivoda et questo sere­nissimo principe egli li dette conto e disse loro che da loro si tratava la pace, e pero a questa fine l'uno et l'altro havevano a Constantinopoli mandato a un homo, et a dommandare a nome loro dove si ha vese da mandare il tributo, ancho la domandorno che gente potera haver Mihailo vaivoda apreso dise li rispose che teniva da 70 mila persone e 360 pezzi di artagliaria ma che cossi stava aparechia­to, per non lassare passare li tartari, per il suo paese. Cosi egli al'incontro a loro dornando quelo che si facesse nelli confinni di Ungaria; di dove cioé da Belgrádi tredecci giornni che erano partiti, i quali li dissero che dalli loro era stata presa una lingua dalia quale hanno inteso che l'exercito imperiale era grandissimo et potentissimo et che in tre lochi si era acampato cioé una parte sotto Strigonia Falt­ra sotto Pancievo, terza sotto Possonia et chi per esser li nostri deboli faranno i ch­ristianni cio che voranno, e di piu uno di essi sogiunse che se non pigliaranno Buda mi contento che mi sia rasa la bárba di piu gli hanno detto, che nel imperial exercito sonno venuti gran quantita di Italiani et di certi Alemani che l'anno pas­sato non sonno stati nel esercito christiano. Hóra alli sei di detto mese partendo di detto locho di Kaialuch scontramo per strada andando verso Karmanlia al quanti spahi li quali andavanno verso Buda arivati che hebbero in Karmanlia che fu alli sette detto quella nőtte ivi stetero. Doppo questo arivorno li spahioglanni e silihta­ri, da quali detto Nicolo fu domandato perche li altri suo compagni dormivanno di dove venite, egli rispose da Buda che siamo mandati da copanschi bhey, 45 che cossa dunque si intende di christianni, gli disse che havevanno fatto tre campi, uno sotto Strigonia l'altro sotto Posun, terzo nel nel pianno di Pancevo, 46 i quali quando questo particolare intesero molto si impaurirno e comminciornno a dire, che se questo anno li christianni non si prevaleranno della occasione esorte che hanno al anno prossimo restara la fortuna per noi, e nel schavalchar che feccero da cavalli butorno di rabbia le lancia in terra, e dissero maledetto sia colui che ci le ha datto in manó, come noi turchi vogliamo gueregiar con li christianni, poi che hóra tra noi turchi non c'é nisuna unione, la moneta che ci é data per nostra paga l'é falsa a chi la diamo ogni uno é a noi maledice e colui chi é autor di dette mo­nette, e pero come Iddio aiuterá álla nation turcha; quasi ciaschuno di noi 1'anno passato ha havuto a sette cavalli, et hor siamo con uno alchuni cavalchando in sel­la, altri sopra il samaro; e pero giuro di non voler egli conbater con i christianni 44 Valószínűleg a bulgáriai Kazanlakról van szó. 45 Kopándzsi bej, valószínűleg a kapudzsi pasáról van szó, aki a portai ajtónállók vezetője volt. 46 Pancsova (Paníevo, Torontál vm.) 86

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