Thallóczy Lajos: Jajca (bánság, vár és város) története. (Budapest, 1915. Magyarország melléktartományainak oklevéltára. Codex diplomaticus partium regno Hungariae adnexarum 4.)

capitando lo signor Eugenio cum li soi in Bossina, il bassá volse mostrare d'essere liberale et recattö uno cattivo Turco, che era prigione per trecento docati, azö che questo li servisse per guia, et comenzö ad donar alcuni presenti, per la qual cosa venne in suspitione il bassa, che questui fosse gran ricco, et presolo, lo ha fatto decapitare cum tutti li soi, et questa fu la causa, che Caesare privö de lo offitio lo bassá et lo volea decapitare. Poi ad intercessione di la matre lo liberó, perché have questo bassa una sorella del Turco. E stato privato in s'no al presente; hora ha havuto la gratia, et é stato reintegrato a lo offitio cum promissione di pigliar Jaiza. CCXLV. Buda, 1526. márcz. 27. B. Burgio Antal levele Sadoleto Jakabhoz a török hadimozgalmairól. Fraknói V.: Mon. Vat. II. sor. I. köt. 343—4. 11. Oltra a queste nove é venuto uno homo a Joanni Thai, bano di Croatia, mandato da un suo parente, che é fatto Turco, et al presente serve lo bassá di Bossina, et é apresso di lui in honoratissimo loco ; et li fa intendere,. che vogli provedere a sé et casi sui, perché certissimo é,. che il Turco verrá questo anno in Ungaria, et che verrá per la Sclavonia; et como lui havea visto cento cameli carichi di catene, che erano stati mandati per far ponti in su il Savó et il Dravo, et di li ché verrá direttamente a Buda. Dice di poi: „lo son certo, che in questa guerra morirano molte persone; et per questo, si accade, che Ungari vincano, ti raccomando i figliuoli miéi; si vincirano Turchi, a me serrano arrecomandati li tuoi." Joanni dice di conoscer costui per molte experientie, che é homo verace^. et che quanno il Turco venne sopra Belgrado, egli fu primo, che veramente li nuntiö, et essendo egli bano de Jaiza, da questo hebbe spesse volté assocorso di grano et altri vittuaglie.

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