Thallóczy Lajos: Jajca (bánság, vár és város) története. (Budapest, 1915. Magyarország melléktartományainak oklevéltára. Codex diplomaticus partium regno Hungariae adnexarum 4.)

stretto, et asceso il monte cargassimo 7 archibusi sopra doi rote et trassimo con propria man nostra, taliter, per voler de Omnipotente in quello uno scargar mazassemo tre turchi, et deteno piu comodo passar a li nostri. In questo mező arivorono alcuni nostri fanti, quali haveano hormai sugato lor schiopetti, et feceno alcuni colpi assai boni et nissun invano, taliter che turchi de lá tornoreno a retro né volseno piú venirne dietro ne davanti con lor grandissimo danno, morte et vergogna, perché sono stati in tutto ben 20 milia, et noi non semo stati sie milia tutti. Lor sono morti molti et molti lor primarii capi, de li nostri non gé morto tutto numero trenta, unico zentilhomo dicto Pietro Attich, qual fu perso per deffecto del cavallo che li casco sotto, taliter che con pura veritá dicemo haver combatuto da Venere persino ad Luni de continuo, sempre superando tanta copia turcal per gratia de l'Omnipotente, qual sia laudato per sua infinita gratia in sempiterno. Qual per sua misericordia ve conservi in bona et propria sanitade, insieme tutti quelli ve voleno bene. Magnifico missier Zuan Antonio, cussi é stato lo successo come de sopra havemo scritto. Benché in tal faccende rari se concordano in lo suo narrare, tamen per vero vostra magnificentia poi referir ovunque vi' piacé quanto li scrivemo, che aliter non é successo. Date in Sdenz, die 24 Junii, anno Domini 1525. Cristophoro Frangipano conte de N. S. e Modrusa etc. cum man propria me serissé-. Hátulján: Magnifico domino Joanni Antonio JPandttlo, patritio veneto, amico honorando. Venetiis. A levél megjelent Marino Sanuto évkönyveiben: „I diarii di Marino Sanuto". Venezia 1894. 39. köt. 192—200. ].

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