Gerevich Tibor–Jakubovics Emil–Berzeviczy Albert: Aragoniai Beatrix magyar királyné életére vonatkozó okiratok. (Budapest, 1914. Monumenta Hungariae Historica. Diplomata 39.)

M t à, quella me disse che per molte efficacissime ragioni et casoni gli pareva de doverse omnino assicurarse del Principe de Rossano quant' era qua in campo cum quasi tute le gente sue, vel quanto cognosceva essere el pegiore animo che mai avesse contra la M t à S., circa la quale ragione non me extendo altramente per questa, ma per altre ne darò ad la Cels n e V. particulare aviso ; solum aviso essa V. Cels n e come questa sera circa le XXII hore esso Prin­cipe è stato sostenuto in la trabacha del prefato Sig r e Re et così retenuta tuta la compagnia senza uno minimo scandalo. Doppo la cui captura la S. S. ad miser Antonello d'Aversa et ad me disse che se pur el Sig r e Re vole essere securo de luy, volessemo essere cum la M t a S. et offerirli che non facendoli despiacere alla persona et contento fare venire la moglie cum li figlioli qua in campo et fare assignare 'ad essa M t à stessa cum tuto lo resto del Stato suo ; alla quale pratica se attende cum intentione però de non liberarlo, ma farli gracia de la vita. De quello, [che] seguerà, subito darò aviso alla Cels n e V., alla quale non ho voluto tardare de darli questo primo aviso. Alle gente d'arme de esso Prin­cipe è facto talle provisione che non se ne possono an­dare et glie facta salva la roba loro. Ad tute li terre de esso Principe è stato scripto et mandato oportunamente per essa M t à,e credesse che quasi tute pigliarano per partito de redurse alla fidelità de la prefata M t à : del che et così d'ogn'altro successo la Ex ,i a V. serà avisata, alla quale me racomendo. Ex felicibus castris regiis prope (lumen Saponi, die octavo Iunii et quibus, hora noctis secunda. III. 1464. június 8. Ferrante nápolyi király magyarázó levele, táborából a milanói herczeghez, sógora a rossanói herczeg elfogatásának okairól. Párisi Bibi. Nation. Archiv. Visc. Sforz. Cod. 1589. fol. 219. Illustrissime et potentissime domine, pater noster colendissime. Satis notum ubique gentium esse arbitramur, l *

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