Gelcich József–Thallóczy Lajos: Raguza és Magyarország összeköttetéseinek oklevéltára. (Budapest, 1887.)

ad serenissimum dominum, dominum Yladislavum, regem Hungarie. Rector di Ragusa con lo suo conseglo, alli nobeli et savii ser Nicola ambaxiatori nostri al sere­nissimo signor nostro natural ré de Hungaria etc. dilecti cita­dini nostri salute. Commetemove cbe con lo nome di dio . . . . di salvamento dobiati partirvi et seguir il vostro camino. Et transferendovi al conspecto del prefato signor nostro dove se ritrova, et segondo la parte del pregato al piu presto cbe a vui sia possibile. Et siando zonti et venuti a la soa presencia et conspecto, inclinandovi con quella debita reverencia si conviene, premissa la bumile et devotissima recomaudacioue, alli piedi de la soa maiesta dateli quelle bono­rate salute per parte de li fedelissimi Ragusei rector et cornu­nitade di Ragusa, servitori soi e de la corona de Ungaria, cbe a la soa excellenza si conviene. Et presentandoli la letera de credenza, cbe ve abiamo data, daudovi audieuza direte in questa forma: Serenissimo et excellentissimo signor nostro natural. Per parte de li fidelissimi servitori vostri e de la corona d' Hungaria rector et comuuitade de la cita vostra di Ra­gusa, noi mandati ambaxiatori a la maiesta vostra venuti siamo ad inclinarsi et cortizare et bonorare quella con doni, li quali, quando sia de piacer et contenteza de la excellenza vostra, cbe si presentano a la vostra serenita sta a comandar et a noi presto ad obedir. Et ancbe quando sera in piacer de la maiesta vostra darne audencia, exponeremo la nostra ambaxiata. — Et cuxi quando piacéra a lui cbe faciate le dette due cose prima ordenatamente, li presentati li doni de le arzen­tiere cbe ve diamo a portar con voi per parte nostra, da poi dandovi audenzia, li direti bumanamente et con gran reverencia: Serenissimo e gloriosissimo principe, ré e signor nostro. Li segnali de la perfecta et cordial devocion et fidelita special­mente se cognoscono per lo alegrar et galder d'ogni ben et triumpbo del suo signor. II percbe la fidelissima et devotis­sima comuuitade et servitori vostri di la citta di Ragusa et coroua di Ungaria, cognoscendo et vedendo la maiesta vostra come quella cbe, merito di regal stirpe et amplissime dota di

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