Győri Tanulmányok. Tudományos Szemle 43/2021 (Győr, 2021)
Forrásközlések - Forrásközlések Bagi Zoltán Péter - Szovák Márton: Ruggerio Fabbarini leírása Győr 1594. évi ostromáról
BACI ZOLTÁN PÉTER - SZOVÁK MÁRTON il borgo de’ fuori81 che era mezzo miglio in longhezza, perché se veniano a levar l’inimico di molta comodità che vi haverebbe potuto havere et massime per il borgo. Si aspettava le genti di Toscana guidate dal signore don Giovanne de’ Medici, fratello del granduca et due reggimenti de’ valloni che dicevano esserli già partiti di Vienna stando all’hora di gente per combattere millequattrocento soldati tra tedeschi et ungari. [4] Hor così passando le cose a ventinove di luglio venne nova che il turco col campo giongeva, onde quelli di dentro animosi montati a cavallo uscirono incontro, et mandando li corazzieri82 a scoprire non vidiro più di centocinquanta cavalli turchi venuti a pigliar lingua, onde ritornati a Giavarino. 391r Hebbero quella sera soccorso di duemile fanti tedeschi et di trecento cavalli che diede gran conforto a ciascuno. [5] Era l’ultimo giorno di luglio giorno di domenica quando gionse la mattina a buon hora a vista della città quell’insuperabile83 esercito dei nemici, qual dal Palfi valorosissimo capitano et cattolico assalito alla coda patì molto perché vi fu rotta la retroguardia et ammazzati duecento turchi et presi cento et quarantasei cammelli et quaranta de’ muli carichi di vettovaglia. Et essendo okra ciò duecento ungheri dalla città assalirono millequattrocento turchi che dispersi andavano sacchegiando la campagna, ne ammazzorno da cento con aquistar due insegne de cavellaria, et di più avvenne che levandosi da seimila turchi alla volta di Giavarino furono questi da duemila de’ nostri fanti et mille cavalli animosamente incontrati, onde ne successe poca scaramuccia perché fu mal ordinata benché brava. Furono morti dei nostri quattordici et dei turchi trenta, et sebbene il signor Francesco del Monte si sforzasse più volte ridurli in loro termine tra per non intendere la lingua italiana e fra perché sono ostinatissimi non volsero prestar mai l’orecchie. Fu causa della loro salute per esser li turchi peggio ordinati. Si retirarono adunque i cristiani richiudendosi 391v nelle contrascarpe et nei revellini, et i turchi tutti accamparonsi quattro miglia discosto dalle mura in un momento piantando84 in forma di arco padiglioni di gran numero che occuporno in longhezza due et dove meno di un miglio italiano85 sopra il Danubio per passar nell’isola di Giavarino,86 è solamente destinta quanto è largo il Danubio et circonda circa quaranta miglia, dove era alloggiato l’esercito imperiale già con l’arciduca Mattias venuto in campagna con molti signori d’importanza et tra questi il duca di Sassonia, quello di Bransvich et il conte di Sdrino, il Palh sopradetto, il Ugonotto et Nadaschi, famosissimo cavallieri. Questi opponendosi al nemico li facevano ogni sforzo di passare il fiume con tutto ciò il turco fermò con una parte dei suoi pedoni sulla via et con alcuni pezzi de artegliaria si diedero a bersagliare all’incontro verso quelli che erano dall’altro canto del fiume. [6] Sopra il quale i cristiani fecero un ponte per passare da Giavarino nell’isola così che con comodo passavano dentro et uscivano per comodità de’ cavalli et de’ fanti. Fu spettaculo orrendo veder da una parte i cristiani abbrugiare il borgho con alcune casette nell’isola, dall’altro i nemici con quelli spaventati 392r cridi et rumori che assordivino l’aria abbrugiando le ville 81 A mai Újváros területét. 82 Jav.: coredori. 83 Jav. Marani 1967 alapján: enziberabile. 84 Jav.: piatando. 85 Jav.: in longhezza due et dove meno di un miglio et in lunghezza due et dove meno di un miglio italiano. 86 Szigetköz. 142