A Fővárosi Könyvtár évkönyve 1939

Kelényi B. Ottó: Egy magyar humanista glosszáí Erasmus Adagia-jához

139 studiosi e scienziati che diffondono, in seguito, anche in altri campi della loro attività la civiltà umanistica. Avevano studiato anch’essi nelle celebri università dell’estero e, rimpatriati, non cessavano di incitare allo studio i loro conoscenti aiutando i giovani a recarsi nelle università italiane ed a quella di Vienna. Tommaso Pelei, canonico di Gyulafehérvàr, conosceva — come risulta dalle sue glosse agli Adagia — quasi tutti gli umanisti presenti a Buda, per il tramite, probabilmente, dei quali avrà conosciuto anche le opere di Erasmo. Il Pelei non aveva studiato all’estero, ma egli dichiara ripetutamente che il suo desiderio più ardente è di recarsi all’estero. Avranno influito certamente sulla formazione spirituale del Pelei anche i coltissimi canonici del capitolo di Gyulafehérvàr, molti dei quali avevano studiato all’estero e contribuito alla diffusione del culto del­l’ungherese Janus Pannonius. La nostra pubblicazione illustra il concetto della »Humanitas Erasmiana«, chiarisce l’importanza degli Adagia sul piano della storia dello spirito, inquadra Tommaso Pelei tra gli umanisti di Buda, riassume l’importanza dell’attività spirituale del gruppo degli umanisti di Gyulafehérvàr, ed ordina, infine, le glosse di Tommaso Pelei. Presenta anzitutto le glosse relative ad Erasmo, secondo le quali il Pelei apprezza ed ammira in Erasmo l’uomo »doctissimus et eloquens«, il consolatore della sua misera vita, l’amico più caro che abbia. Parlando di sé il Pelei avverte ripetutamente di essersi disgustato col mondo in seguito alle tristi contingenze della sua vita. Ma le glosse ci dicono che il Pelei conosceva anche le altre opere di Erasmo e che gli era famigliare tutta la letteratura classica. Ve ne sono anche in lingua ungherese, e queste costituiscono un prezioso documento per raffermarsi della lingua letteraria ungherese. Il Pelei osserva imparzialmente anche le condizioni pubbliche dell’Ungheria. Le relative glosse — oltre a chiarirci il malessere sociale — confermano che ai tempi del Pelei era già in atto il culto di Mattia Corvino, morto nel 1490. Riccorrendo quest’anno il quinto centenario della nascita del gran re umanista, la Biblioteca comunale intende celebrarne la memoria rievocando questi apprezzamenti suggeriti al Pelei dal »rex consiliis et facto valens«.

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