Prokopp Mária: Un nuovo crocifisso dipinto del trecento nel Museo Cristiano di Esztergom (1974)
170 MÁRIA PROKOPP piche composizioni trecentesche di Cristo morto. — Nel crocifisso di Ugolino Lorenzetti, nella raccolta Berenson di Settignano, il disegno degli occhi e del naso si accosta di più alla composizione di Esztergom, ma la posizione della testa e del corpo è più diritta. — Nel crocifisso aretino di Segna di Bonaventura (Arezzo, Badia, 1319 circa) anche il movimento del corpo e la modellatura del volto assomigliano aH’immagine di Esztergom, ma il capo ricade più in avanti e anche il perizoma si avvolge più strettamente attorno alla vita (fig. 13). Nelle successive croci di Segna nella cattedrale di Massa Marittima o nella National Gallery di Londra (N. 567) ci troviamo già davanti ai volti inanimi, pacati del trecento, (fig. 14). Ma nello stesso tempo anche Niccolò figlio di Segna dipinge ancora crocifissioni con l’espressione del volto tormentato, e con la posizione del corpo più diritta conforme alle tradizioni del romanticismo (Siena, S. Maria dei Servi). Tutto ciò dimostra che a Siena ancora all’inizio del secolo XIV vivevano, nell’ambiente di Duccio, le tradizioni del Duecento. Appartiene alla cerchia senese di Duccio, del primo Trecento, anche il nostro maestro, artista tipicamente lirico, dal tono sommesso, e il quale dà il meglio del suo notevole ingegno nell’opera ora presentata. Il nuovo acquisto del Museo Cristiano di Esztergom aggiunge un bell’esemplare finora ignoto alla serie delle croci dipinte del primo Trecento senese. Pur non conoscendo la destinazione originaria del crocifisso in questione, è da presumere — in base alle proporzioni relativamente ridotte (153 X 103 cm) e alla pittura che ne riveste un lato solo — che fosse una pala d’altare o facesse parte del- l’iconostasi di qualche cappella minore. La prima formula è da immaginarsi simile a quella della cappella di S. Damiano presentata nel ciclo giottesco di S. Francesco ad Assisi, e cioè la croce era fissata al dosso dell’altare a mensa. La presentazione contemporanea della collocazione sull’ico- noslasi si trova ugualmente negli affreschi giotteschi ad Assisi, e in particolare nella scena del’ «Accertamento delle stimmate» di S. Francesco in visione frontale, e nell’affresco «Il Presepe di Grcccio» vista da dietro, dalla parte del presbiterio. In questa seconda scena sul dorso del crocifisso si vedono assicelle di rinforzo simili a quelle della tavola di Esztergom. Fig. 13. Segna di Bonaventura: Croce dipinta, cca 1319, — Arezzo, Chiesa della Badia Fig. 12. Scuola di Duccio: Croce dipinta, 1305, — Siena, Pinacoteca Nazionale Acta Hist. Art. Hung. Tomus 20, 1974