Új Dunatáj, 2003 (8. évfolyam, 1-4. szám)
2003 / 4. szám - Tóth Máté: Gino Sirola magyar antológiái a Babits levelezés tükrében
62 Űj ÜUNATÁJ • 2003. DECEMBER Venerdi sera ho tenuto qui una lettura déllé poesie tradotte, ho letto quattro liriche di Ady, quattro sue, tre del Gellért, 3 del Kosztolányi, 2 di Szabó Lőrincz e 2 di Kassák, gli applausi ehe hanno coronato la mia lettura naturalmente non vanno a me, ma ai poeti che ho presentato. Le allego alia presente l’Indice déllé poesie, ehe faranno parte del volume, perché vorrei pregarLa d’un favore, a dirLe il verő, non ho troppo coraggio di chiederlo, cioé se Lei volesse cortesemente permettere al mio volume poche parole, una 0 due pagine soltanto, sulla moderna lirica magiara, 0 sulla poesia lirica in generale. Io so che il favore ehe domando é grande, ma per l’amore che io porto alia moderna lirica magiara chiedo perdono del mio ardire al Poéta, ehe sa cosi nobilmente comprendere ogni voce fraterna ed amica, anche se, come la mia, ignota e modesta. Con distinti saluti osseguí suo Gino Sirola13 Babits 1930. júniusában Esztergomban megírja a kért bevezetőt Poesia magiara in veste italianau címmel, majd rögtön el is küldi Sirolának, aki a nem várt gyorsasággal érkezett válaszért hálás köszönetét fejezi ki. Fiume, 8 sett. 1930. Illustre Signore chiedo scusa e perdono per il lungo dilenzio, e per non averLe risposto immediatamente, con un grazié vivissimo per la bella prefazione, cosi profonda e cosi chiara, nobile adornamento del mio volume. Io spero di averla tradotto fedelmente, e per scrupolo di coscienza, Le allego una copia della prefazione tradotta, e se c’é qualche svista 0 errorma intrepretazione del suo pensiero mi renda awertito, perch’io possa fare le debite correzioni. Volevo scriverLe giá da tanto, ma mi párévá, dopo la cortesia usatami, ehe risponderLe semplicemente, e non inviarLe qualche cosa, come ricordo, e come testimonianza d’affetto, sarebbe tanto troppo poco, ed allora diedi incarico al libraio di qui di trovarmi una copia dell’edizione del Canzoniere di Dante, con i quadri del Rossetti, che io ho nella mia biblioteca, perché erő certo, ehe essendo Lei, illustre Maestro, ammiratore del libro, avrebbe gradito con piacere il dono, ehe benché piccola cosa, Le avrebbe ricordato 1’afFetto e la riconoscenza d’una lontano ammiratore del suo pensiero e della nobilissima sua arte.