ARHIVSKI VJESNIK 13. (ZAGREB, 1970.)
Strana - 191
dendo loro se ve ne posse l'utile; e in caso contrario notiziando l'eventuale perdita. Resta fissato che nel caso in cui l'impresa andasse a male, e minacciasse portare agli azionisti un danno fino al 25 p°/o, mai però oltrepassabile, il giornale cesserebbe tosto di uscire, ed i restanti 75 p°/o verrebbero restituiti agli azionisti. I doveri quindi di questi si riducono a versare immediatamente i 50 fiorini sottoscritti dei quali 2/5 possono essere in obbligazioni] al 5 p%, e ad incorrere un eventuale perdita sino al 25 p fl /o del capitale versato. I diritti poi a percepire gli eventuali utili. Pel mantenimento di questi patti devono stare garanti l'intelligenza e l'onestà conosciuta del redattore e delle persone che saranno incaricate dell'amministrazione. Le condizioni su esposte saranno messe nella ricevuta regolare da rilasciarsi agli azionisti e questa formerà il titolo col quale essi occorendo potranno fare calere i loro diriti nel caso non presumibile, che dalla redazione o dagli amministratori si mancasse ai patti convenuti. In una parola la publicazione del giornale non è impresa industriale da farsi per mezzo di società anonima, ma impresa fiduciaria di molti consenzienti in un'opinione politica, che coi capitali loro sorvengono un giornale onesto e intelligente, a cui mancano i mezzi materiali necessarii allo scopo. Stipulano soltanto alcuni patti, per l'adempimento dei quali, non trattandosi di somma ingente, che in consigli di amministrazione, comitati di sorveglianza, ad adunanze generali, ripongono la fede loro nell'onestà e nel patriottismo di alcuni amministratori. Quantunque in fretta, credo di averti esposto come sta la cosa; tu parlane ai tuoi amici; e se ne vanno persuasi in cassa il denaro e mandamelo. Diversamente niesmo ništa ni govorili. Così si è fatto a Spalato e qui; e se così non si farà a Ragusa, il giornale non escirà, o se esce non vivrà vita lunga e rigogliosa. In cose siffate, fede ci vuole e dispozione a sacrificare qualche cosa. Altrimenti non riescono. Io voglio però lusingarmi che riescirà e che i nostri non si mostreranno da meno dei Dalmatinci. E quindi fra otto giorni attendo il grupetto. Procura di parlare della cosa a Brautovich a Ragusa] Vecchia ed anche ai miei cugini a Canali. Dicendo loro che c'entro io, potrebbe darsi che prendano qualche azione. Non mancherò nemmeno io di scriver loro sull'argomento col prossimo vapore. L'opinione di Orsat 3 sull'estensione da darsi alla lingua slava è anche la nostra ma pel momento è impossibile. Se il giornale prospera vi si penserà allora, e prima che ad ogni altra innovazione. Oltre che azioni procura trovarci associati più che ne potrai; nè dimenticare la collaborazione. Ho consegnato la tua istanza nelle mani del Consigliere] Seifert 4 , e forse al prossimo vapore saprò dirti qualcosa di preciso. Ho ricevuto il telegramma di Mato Nerun; 5 ma era troppo tardi per spedirgli colla diligenza i disegni. Li riceverà sabato o con un tramesso o colla diligenza sud[et]ta. Oggi nella »Voce« 6 v'è un articolo sic; ne è autore un genio Dalmatino,. il Piperata. Addio. Mihat 3 Medo (Orsat) Pucić (1821—1882), dubrovački književnik. Brat Nika Velikog. 4 Seifert, savjetnik pri Namjesništvu u Zadru. 5 Clan obitelji Pucić. 6 »Voce dalmatica«, autonomaško glasilo.